Lecce, gli staccano un orecchio e tentano di ucciderlo: “Sei gay”. Cinque indagati, due sono di CasaPound
Lecce, gay aggredito: staccato un orecchio. Cinque indagati, due di CasaPound
Era agosto 2019 quando nel Salento, a Lecce, un uomo di 43 anni è stato aggredito brutalmente perché gay: cinque persone hanno provato a ucciderlo, staccandogli anche un orecchio. Adesso, però, i cinque aggressori sono indagati per tentato omicidio aggravato e due di essi, stando a quanto trapela dall’inchiesta, sarebbero legati a CasaPound.
Le persone messe sotto inchiesta dal pubblico ministero della procura di Lecce Luigi Mastroniani sono un 26enne di Trepuzzi (ma residente a Milano) e altri quattro ragazzi milanesi tra i 20 e i 24 anni che si trovavano in vacanza nel Salento. Alcuni di loro sono universitari, altri militanti di estrema destra.
Il fatto è accaduto esattamente il 10 agosto scorso a Santa Cesarea Terme: per due volte la vittima è stata picchiata da quattro turisti e un giovane salentino, che secondo le indagini hanno agito soltanto per discriminare l’uomo in ragione del suo orientamento sessuale. “Fr***o, ricc****e”, le parole con le quali la vittima sarebbe stata apostrofata prima, durante e dopo l’aggressione. Un passante era intervenuto durante la prima aggressione, ma poi ce n’era stata subito un’altra.
Per la violenza delle percosse, l’uomo di 43 anni ha perso il lobo dell’orecchio sinistro. Lo hanno lasciato a terra, fino a quando non sono arrivati i soccorsi che lo hanno condotto in ospedale, dove è stato ricoverato con una prognosi di 30 giorni.
La ricostruzione
Secondo la ricostruzione dell’aggressione fatta dagli inquirenti, quella sera i cinque aggressori si trovavano in discoteca. Uno di loro, però, ha lasciato il locale in anticipo perché non si sentiva bene, per sedersi in auto. Lì, ha lasciato la portiera aperta e le gambe all’esterno.
La vittima è arrivata con la sua auto e, vedendo l’uomo in quelle condizioni, si è avvicinato per controllare se stesse bene. In quel momento, però, sono arrivati gli altri quattro aggressori, che hanno male interpretato il gesto dell’uomo. È stato a quel punto che il gruppo ha aggredito il 43enne, che non è riuscito a difendersi.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti uno degli indagati avrebbe lasciato prima la discoteca perché si sentiva poco bene, si sarebbe messo in auto lasciando la portiera aperta e le gambe all’esterno. La vittima è arrivata poco dopo, si sarebbe avvicinata per controllare cosa stesse accadendo e per verificare se il ragazzo avesse bisogno di aiuto. Avrebbe così parcheggiato l’auto, con accese anche le quattro frecce. Ma proprio mentre era lì vicino e si sporgeva sono arrivati i quattro amici del giovane.
Uno degli aggressori, invece, ha accusato la vittima di aver provato a praticare un rapporto orale non desiderato all’amico che dormiva in auto. Una circostanza, questa, che le indagini aiuteranno a chiarire.