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Le sfide della genitorialità: al via i social talk per discutere i fattori che influiscono sull’essere genitori oggi

Cosa significa essere genitori oggi? Il primo Social Talk de “Le Contemporanee”

Le Contemporanee e Nestlé inaugurano, a partire da oggi, giovedì 15 aprile, un ciclo di Social Talk per mettere l’accento sui principali fattori che hanno impatto sulla genitorialità contemporanea. Alla base delle Social Talk ci sono i dati emersi dal Parenting Index, un approfondito studio internazionale sull’esperienza dei neogenitori svolto da Kantar e commissionato da Nestlé (Qui la ricerca completa).

L’Index rappresenta un primo fondamentale passo per arricchire la comprensione della genitorialità contemporanea attraverso le opinioni di oltre 8.000 mamme e papà di bambini di età compresa tra 0 e 12 mesi che vivono in 16 Paesi diversi. Lo studio e il ciclo di incontri virtuali si inseriscono all’interno della Nestlé Parenting Initiative – un programma internazionale su cui l’azienda lavora con l’intento di aiutare a rendere più facile la vita dei genitori, con particolare focus sui primi, cruciali, 1.000 giorni di vita del bambino.

Al primo incontro partecipano Susanna Fiorucci, Business Executive Officer Nestlé Nutrition, Cluster South Europe; Francesco Seghezzi, Presidente della Fondazione Adapt; Berardina Valerii, psicologa e psicoterapeuta; Sabrina Provenzani, giornalista a Londra e Simonetta Cherubini, Direttrice distruttura complessa di pediatria e neonatologia e direttrice del dipartimento materno-infantile di ASST Valleolona.

Da questa prima edizione del Parenting Index emerge chiaramente che il fattore universale più significativo nell’influenzare l’esperienza genitoriale è la Pressione (contribuisce infatti al 23% del punteggio complessivo dell’Index).

Una variabile su cui i neo genitori hanno poco controllo, ma che ha l’impatto maggiore. Come afferma Susanna Fiorucci di Nestlé: “La pressione si esprime in tanti modi diversi, dal giudizio degli altri all’autocritica, passando per i giudizi sui social media. Tuttavia, nonostante i gravi problemi che la pandemia ha generato in tutti i settori della società, a partire dalle famiglie, ritengo che abbia anche offerto un’opportunità importante, che è quella di averci fatto riscoprire la centralità della famiglia nella gestione del bambino.

Durante il lockdown i figli si sono riappropriati dei genitori e i genitorisisono riappropriati dei figli,sisono ristabiliti equilibri familiari da tempo mutati. Questo nuovo equilibrio, una volta tornati alla normalità, dovrà essere mantenuto, rendendolo sostenibile attraverso un sistema scolastico e di welfare adeguati.”

E sulle dinamiche familiari in pandemia e il rapporto fondamentale tra genitorialità e lavoro, Francesco Seghezzi, Adapt, afferma: “Le famiglie hanno dovuto sperimentare il lavoro agile da casa, la didattica a distanza in DAD, tutto per fronteggiare emergenza.

Ci sfugge spesso la complessità di certi modelli organizzativi, questo della pandemia è stato un momento estremo, ma oggi siamo “sfidati” a pensare a una modalità di lavoro a distanza che sia vera, che non sia solo spostare la stessa mansione lavorativa dall’ufficio alla casa, ma un lavoro agile in cui si abbia una reale autonomia di tempi e spazi. Sebbene in condizioni eccezionali come una pandemia, la compatibilità tra genitorialità e lavoro non esiste a oggi. E questa è una enorme domanda a cui rispondere in futuro.”

Passando al lato emozionale, la psicologa Berardina Valerii, commentando il dato per cui, a livello globale, il 45% dei neo genitori si trova a provare senso di colpa, afferma: “Prevalgono spesso sentimenti di inadeguatezza: non ci sentiamo capaci di saper fare le mamme e i papà, non siamo sicure e sicuri di nulla.

Importante però anche farci percepire dai nostri figli come esseri umani, che possono sbagliare: anche noi siamo fragili e vulnerabili come i nostri figli e non c’è nulla di male. La sensazione che ci spaventa di più oggi è pensare di non avere il controllo del nostro futuro. Ma a ben guardare questa è una illusione. Il consiglio che do ai genitori è di non pretendere troppo da noi stessi, di non autocriticarci, ma di trattarci con gentilezza: sarà una grande lezione anche per i nostri figli.”

Famiglie, sfide e pandemia: il taser

A permettere il confronto con una realtà differente è Sabrina Provenzani, giornalista che ha vissuto la genitorialità in Gran Bretagna: “In UK viene offerto molto ai neogenitori e alle mamme, è un sistema che lavora sulla prevenzione dei problemi: corsi preparto, visite a casa dopo il parto e, ancora, consultori e strutture diffuse in modo capillare, spazi in cui neo mamme e neo-papà possono confrontarsi con i loro pari e ricevere supporto e servizi di consulenza, perfino per problemi finanziari o di natura psicologica.”

A completare il quadro sulla neo genitorialità arriva la testimonianza diretta della Dottoressa Simonetta Cherubini, pediatra: “In questo periodo di pandemia si sono amplificate emozioni negative per gestazione e genitorialità. La parola ansia in effetti è tra le più ricorrenti. L’ignoto per natura è un interrogativo che ci spaventa, ma vorrei suggerire un approccio più naturale alla genitorialità.” Continua Cherubini: “La pandemia ha portato in evidenza un fenomeno che dovrebbe invece essere normale: ha permesso il rafforzamento della triade genitori-figlio. Ha rafforzato le capacità di genitori su accudimento, allattamento, igiene: sono le stesse mamme a confermarlo.”

L’auspicio di Contemporanee e di Nestlé è che il ciclo di social talk siano in grado di stimolare una discussione positiva e costruttiva, che possa portarci a rendere il nostro Paese un posto più facile per essere genitori e crescere nuove generazioni sane e più felici. Il prossimo incontro sarà dedicato all’approfondimento del delicato equilibrio tra genitorialità e mondo del lavoro, mentre l’ultimo appuntamento avrà l’obiettivo di discutere le istanze raccolte nei due incontri precedenti direttamente con le Istituzioni.

Leggi anche: Bambini (e genitori) di nuovo chiusi in casa a un anno dal lockdown. No, non è andato tutto bene

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