Lazio, Vladimir Luxuria contro Rocca: “È una sceneggiata, alzano la posta per reprimere il Pride”
Lazio, Vladimir Luxuria contro Rocca: “È una sceneggiata, alzano la posta per reprimere il Pride”
“È una fiction a puntate. Una sceneggiata”. Così Vladimir Luxuria ha commentato le recenti dichiarazioni di Francesco Rocca, dopo la revoca del patrocinio della regione Lazio al Roma Pride. Il presidente della regione si è detto pronto a un passo indietro in cambio delle scuse del portavoce della manifestazione per i diritti lgbtq, Mario Colamarino, per la presunta “strumentalizzazione e manipolazione”.
“Credo che si siano resi conto che si stanno troppo spostando su posizioni fondamentaliste alla Pro Vita, che siamo sempre più vicini a Turchia, Polonia, Ungheria”, ha detto Luxuria, che sabato sarà presente al Roma Pride. “In questa storia ci sono due cose che mi danno fastidio”, ha detto l’ex deputata in un’intervista a La Repubblica. “La malafede con cui si paragonano utero in affitto e gpa che sono due pratiche che non si somigliano. Non c’è nessuna richiesta di legalizzazione dell’utero in affitto, diffusa nel terzo mondo. La gpa è un atto di donazione altruistica senza corrispettivo economico. Una donna che ha avuto un cancro all’utero può esserci una sorella che dice posso farlo io per te. O coppie gay che hanno desiderio di maternità”. La seconda è invece “il termine illegalità che si è usato”. Secondo Luxuria, “siamo a un passo dal dire che il Pride è illegale”. Ormai, ha continuato, “molti si spingono a chiedere la soppressione dei Pride e non vorrei che qualcuno si sentisse legittimato a compiere azioni più violente”.
“Le mediazioni si cercano con chi vuole il dialogo, non chi vuole rendere un bambino o una bambina che cresce con i due papà un potenziale orfano di Stato”, ha proseguito. “Questi qui tirano fuori la questione dell’utero in affitto per nascondere quello che loro pensano: se sei etero hai il diritto di procreare, se invece sei un gay non puoi essere padre. Si nega il diritto all’adozione. Se sei lesbica non puoi ricorrere alla fecondazione eterologa”.
“Hanno fatto tutto loro, prima danno il patrocinio, poi lo tolgono”, ha riassunto l’attivista. “Trovo questo dibattito inimmaginabile in paesi come il Canada, Usa o Regno Unito, dove i Pride vengono considerati né più né meno come una Festa della Repubblica. Ecco, il Pride di Roma dovrebbe essere sentito esattamente come fosse il 2 giugno”.
Il problema, secondo Luxuria “non è Rocca ma che si dà ascolto alle associazioni fondamentaliste che hanno organizzato il congresso di Verona, dove molti protagonisti avevano idee omofobe, sono loro che vogliono mettere la bandierina. Ma se la si dà vinta adesso, alzeranno la posta e diranno che il Pride è una manifestazione volgare e vorranno reprimerlo. Sono stato al Pride di Istanbul e a Mosca e so cosa significa”.