“La lattoferrina protegge dal Covid e blocca il virus”: lo studio dell’università di Tor Vergata
La lattoferrina è una proteina globulare presente soprattutto nel latte (materno e animale), ma contenuta anche in secrezioni mucose umane come lacrime e saliva. La sua azione serve a proteggere i neonati dalle infiammazioni gastrointestinali e per questo è disponibile in commercio anche come integratore alimentare al costo di poche decine di euro a confezione.
Questa proteina si sarebbe dimostrata efficace nel combattere i sintomi della malattia da Coronavirus nei pazienti positivi all’esordio e negli asintomatici, un dato confermato anche da Piera Valenti, professoressa di Microbiologia dell’università La Sapienza (Roma). Valenti afferma che “i risultati ottenuti dimostrano che la lattoferrina blocca le fasi precoci e, a detta di colleghi dell’Università del Michigan [che si erano occupati di ricerche precedenti sul tema n.d.r.], blocca anche quando la cellula è già infetta”.
Come riporta Repubblica, a scoprire i benefici della lattoferrina rispetto al Covid-19 è infatti uno studio condotto dall’università di Tor Vergata e pubblicato nel luglio scorso dall’International Journal of Molecular Sciences. Uno studio rimasto sconosciuto al grande pubblico fino al passaparola degli ultimi giorni che ha alimentato un interesse nuovo con la conseguente corsa alle farmacie alla ricerca del magico integratore.
La genesi della ricerca risale al marzo scorso quando, in pieno lockdown, la professoressa Elena Campione, ordinaria di Dermatologia all’università di Tor Vergata, avvia uno studio su circa cento pazienti positivi ma asintomatici o con sintomi lievi. Ad affiancare la professoressa Campione nelle sue ricerche si uniscono anche il professore Luca Bianchi, ordinario e direttore di Dermatologia, e il professore Massimo Andreoni, ordinario di malattie infettive del Policlinico Tor Vergata, oltre a un gruppo di lavoro costituito da 32 ricercatori.
Il trial clinico è in corso dal mese di maggio 2020 e segue uno studio realizzato (in maniera indipendente) dall’Università del Michigan, che tra i risultati ottenuti cita la scoperta della lattoferrina come “efficace inibitore del Sars-Cov-2”. Come il suo equivalente italiano, anche la ricerca del Michigan è una bozza in attesa di revisione.
“La lattoferrina è una glicoproteina dalle note proprietà antibatteriche e antivirali, come riportato da numerosi studi scientifici. Le sue proprietà antivirali risiedono principalmente nella sua abilità di legarsi ai recettori usati dal virus per entrare nella cellula ospite e impedirne l’infezione” ha spiegato il dottor Cassetta a Facta, che ha voluto frenare gli entusiasmi.
“Lo studio delle università di Tor Vergata e La Sapienza – continua Cassetta – suggerisce che la lattoferrina possa esercitare un’azione antivirale legandosi alla proteina Spike S del virus Sars-Cov-2. La notizia è stata riportata dai telegiornali con un clamore mediatico a mio avviso eccessivo e prematuro. Seppur promettenti infatti, tali dati necessitano di una rigorosa verifica in un trial clinico randomizzato per poter verificare l’effettiva efficacia di questo trattamento”.
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