L’Aquila, la zia di Tommaso: “Non c’è colpa, né voglia di giustizia”
Una tragedia per la quale non ha senso cercare a tutti i costi un colpevole. A parlare è la zia del piccolo Tommaso, il bambino di 4 anni travolto a L’Aquila da un’auto mentre si trovava nel giardino dei giochi dell’asilo. “Non c’è voglia di giustizia perché non c’è colpa credo, se non distrazione o caso, non so neanche come chiamarlo”, dichiara la zia del piccolo a Mattino Cinque News.
Inutile trovare colpevoli per quanto accaduto: “Penso che anche le altre persone travolte da questa tragedia – ha aggiunto la donna – stiano soffrendo le stesse pene e anche per loro il marchio sarà difficile da cancellare”. La zia ha poi parlato degli attimi subito dopo l’incidente: “Sapevamo dai flash dei quotidiani locali – ha detto – abbiamo capito subito che c’erano dei bambini più gravi e alcuni feriti lievemente. Speravamo uscisse subito, ma poi i genitori sono stati chiamati dai medici in una stanza a parte e lì abbiamo capito”. La donna, infine, ha voluto ricordare il nipotino scomparso: “Era sempre gioioso, sempre allegro – ha raccontato – quello passato con lui era un bel tempo”.
Parole simili a quelle del papà di Tommaso: “È stata una fatalità, una disgrazia. La madre dei gemellini non c’entra nulla, non coviamo un senso di vendetta nei confronti di quella donna. Sarà disperata quanto noi, anche la sua vita in fondo è stata rovinata. Si vede che il Signore aveva bisogno di un angelo e ha scelto Tommaso”.