L’Aquila, raid in un convento di clausura. Le suore: “Notte da incubo”
Hanno sentito gemiti provenire dal confessionale, in piena notte. Una “notte da incubo” per otto suore di clausura che vivono nel convento di San Basilio, nel pieno centro storico de L’Aquila. Alcuni giovani hanno fatto irruzione nel complesso religioso, arrivando a fare sesso all’interno del confessionale. “Siamo ancora terrorizzate”, denuncia Suor Margherita, la badessa. “Vedere, senza poter intervenire per il timore di reazioni, giovani che per due volte forzano la porta ed entrano nella chiesa e salgono anche nei piani del convento, oltre all’angoscia e alla paura ha generato in noi la violazione della nostra intimità di religiose di clausura”.
Tutto è avvenuto la notte tra mercoledì e giovedì quando in città erano in corso gli eventi per la notte bianca. Un raid giovanile, una bravata ma non è da escludere l’ipotesi di riti blasfemi voluti. Due le chiamate alle forze dell’ordine effettuate dalle suore. Nel primo caso, intorno alle tre di notte, le religiose hanno segnalato ai carabinieri che qualcuno aveva forzato la porta del convento e due giovani erano saliti nel piano in cui dormivano, aprendo anche le porte, per poi scappare facendo cadere un bicchiere di birra a terra.
Nel secondo caso, intorno alle cinque, le suore sono state allertate da gemiti provenienti dal confessionale dove due ragazzi stavano facendo sesso nudi. “Appena ci hanno visti sono scappati senza abiti. Erano entrati forzando la porta della chiesa. Stavolta, i carabinieri sono tornati e hanno capito che era successo qualcosa di grave. Infatti hanno effettuato i rilievi del caso”. “Sgomento e rabbia per quanto accaduto mercoledì sera al monastero di San Basilio. Un episodio inqualificabile e ingiustificabile, non una semplice bravata. Solidarietà e vicinanza alle suore celestine che ho incontrato questa mattina”, ha scritto oggi il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi.