Madre e figlio trovati morti nel Lago di Garda: erano scappati dalla guerra in Ucraina
Una donna di 56 anni e suo figlio 19enne sono morti nelle acque del Lago di Garda. I loro corpi sono stati recuperati dai sommozzatori dei Vigili del fuoco di Trento nel pomeriggio di oggi, mercoledì 17 luglio, dopo l’allarme dato nella serata di ieri dal compagno della donna.
Le vittime sono Hanna Shabratska e del figlio Oleksiy, entrambi di nazionalità ucraina. Originari del Donbass, si erano trasferiti in Italia dopo l’inizio della guerra.
Come spiega il Corriere del Trentino, ieri mattina erano partiti in pullman per trascorrere una giornata al lago a Riva del Garda. Alla sera, il compagno della donna – non vedendoli rientrare – a denunciarne le scomparse.
Analizzando anche i segnali telefonici, le ricerche si sono concentrate nella zona tra Punta Lido e la spiaggia Sabbioni. Nel mattino di oggi sulla spiaggia sono stati ritrovati gli asciugamani, i vestiti e le borse dei due.
Nel pomeriggio il tragico ritrovamento, a 18 metri di profondità. Il lago in quel punto misura oltre 8 metri di profondità già a pochi metri dalla riva.
“È un’area soggetta a forti correnti e cambi di temperatura, già in passato altri bagnanti si sono abissati”, ha spiegato al Corriere del Trentino una bagnina che lavora in uno stabilimento del posto.
Hanna Shabratska aveva conosciuto il suo attuale compagno tramite i social e, una volta lasciata l’Ucraina, si era convinta a non spostarsi in Polonia ma a venire in Italia. La 56enne, spiega ancora il Corriere, lavorava come badante, mentre il figlio avrebbe iniziato a breve a lavorare in un bar.
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