Sindrome di Kawasaki e Covid, il pediatra: “Se i bimbi hanno questi sintomi chiamate subito il medico”
La Società italiana di pediatria lancia l'allerta. E spiega quali sono i segnali per cui preoccuparsi
“Sindrome di Kawasaki e Covid19? Se i bambini hanno questi sintomi chiamate subito il medico”, il pediatra Angelo Ravelli dell’ospedale Gaslini di Genova sottolinea i rischi di questa malattia. Ospite di Barbara D’Urso in collegamento con Pomeriggio 5, il medico ha parlato della sindrome di Kawasaki, patologia infiammatoria che può colpire i bambini fino a due anni e, secondo gli ultimi studi, avrebbe delle correlazioni con il Coronavirus.
Ecco l’intervento del pediatra Ravelli: “A Bergamo, una buona parte dei bimbi con sindrome di Kawasaki è risultata postitiva o esposta al contagio. La sindrome di Kawasaki si prende entro i due anni. I sintomi sono febbre elevata, che scende poco e non risponde alla terapia antibiotica. Macchie sul corpo tipo morbillo, congiuntivite, ingrandimento ghiandole, pieghette sulle labbra, rigonfiamento delle mani e dei piedi. E aumento dell’irritabilità. Dura due-tre settimane, ma esiste una terapia efficace a base di immunoglobuline. Riduce il rischio della maggiore complicanza, gli aneurismi”. Ravelli conclude con un appello: “La sindrome di Kawasaki è rara e curabile. Niente panico. Se ravvisate i sintomi nei vostri figli, chiamate subito il pediatra di famiglia”.
Cos’è la Malattia di Kawasaki
La malattia di Kawasaki è un’infiammazione dei vasi sanguigni che può coinvolgere le arterie del cuore fino a dilatarle. E’ una vasculite che colpisce i bambini sotto i 10 anni. La malattia è stata scoperta circa 50 anni ma la causa è ancora ignota. Tuttavia si crede che sia causata da un agente infettivo che, nei bambini predisposti, genera una risposta infiammatoria.
I medici spiegano che solo una piccola minoranza di bambini infettati da Coronavirus sviluppa la Malattia di Kawasaki, siamo sotto la soglia dell’1 per cento. Ma nonostante questo avvertono “in previsione dell’imminente apertura alla Fase 2, è importante tenere presente tutte le conseguenze che questo virus insidioso può causare, sia nella fascia di età adulta che in quella pediatrica”.
“Non è chiaro – scrivono i pediatri – se il virus Sars-Cov-2 sia direttamente coinvolto nello sviluppo di questi casi di malattia di Kawasaki o se le forme che si stanno osservando rappresentino una patologia sistemica con caratteristiche simili a quelle della malattia di Kawasaki, ma secondaria all’infezione. Ciò nonostante, l’elevata incidenza di queste forme in zone ad alta endemia di infezione da Sars-Cov-2 (Lombardia, Piemonte e Liguria) e l’associazione con la positività dei tamponi o della sierologia, suggerisce che l’associazione non sia casuale”.