Jova Beach Party a Viareggio, la Procura di Lucca apre un’inchiesta per danno ambientale ma il sindaco presenta il parere di Arpat
Jova Beach Party ancora al centro delle polemiche. L’estate sta finendo ma non si placano le problematiche legate ai concerti del famoso cantautore. Ora la Procura di Lucca ha aperto un’inchiesta sul concerto in programma sulla spiaggia del Muraglione, a Viareggio, tra il 2 e il 3 settembre. Lo riporta il Corriere. Al momento la magistratura ipotizza il 733 bis del codice penale, vale a dire il reato che configura la distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto. Il fascicolo è contro ignoti e nessuna persona — almeno per il momento — è iscritta sul registro degli indagati. L’inchiesta nasce a seguito di un esposto che è stato girato anche in Procura.
Un’associazione ambientalista ha depositato in Procura uno studio del professor Giovanni Baccaro dell’università di Trieste relativi al “campionamento della vegetazione psammofila realizzato nell’area del Muraglione di Viareggio ad inizio agosto”. Secondo lo studio, le piante presenti sull’arenile contribuiscono alla costruzione delle dune, ne aumentano l’altezza e le consolidano, contrastando l’erosione della spiaggia. La stessa segnalazione è stata ricevuta anche dalla Soprintendenza che ha avviato alcuni controlli. Gli organizzatori, che hanno avuto immediatamente il via libera dal Comune di Viareggio su qualsiasi aspetto, dovrebbero presentare oggi negli uffici dell’amministrazione comunale la valutazione ambientale.
Già ieri, il sindaco Giorgio Del Ghingaro ha diffuso il testo di un parere di Arpat, che di fatto dà il via libera alla manifestazione di Jovanotti: la spiaggia del Muraglione non ha, secondo l’agenzia regionale, pregio tale da rischiare di essere messo in discussione dalla presenza in due giorni di 80 mila persone. Il parere spiega che «la zona in cui è previsto il concerto è fortemente antropizzata per la presenza di un muro che delimita l’area e che la separa dal porto di Viareggio e pertanto, pur essendo una zona dunale, non rientra nella classificazione degli habitat naturali dunali». Inoltre, prosegue il parere, «le specie vegetali individuate nelle segnalazioni non sono specie protette e le dune si trovano tra il mare e il muraglione che ne interrompe la naturalità di movimento». Le piante individuate in quel tratto di spiaggia sono l’eringio marittimo, l’euforbia marittima, l’erba medica marina e l’ammofila arenaria. Per Arpat non sono «specie protette» e sono poco presenti.