Jova Beach party, controllo dell’Ispettorato del lavoro: scoperti 17 lavoratori in nero. La replica: “Inadempienze formali”
Jova Beach party, controllo dell’Ispettorato del lavoro: scoperti 17 lavoratori in nero. La replica: “Inadempienze formali”
Continuano le polemiche sul Jova Beach Party: dopo le proteste degli ambientalisti, questa volta a far discutere sono i controlli dell’Ispettorato del lavoro.
Durante un’ispezione nel cantiere del palco e dell’area concerto di Jovanotti a Lido di Fermo, l’ispettorato di Ascoli Piceno ha dichiarato che su 55 lavoratori di cui sono state acquisite informazioni, 17 erano in nero. Nei confronti delle quattro ditte di facchinaggio per cui lavoravano l’Ispettorato ha detto in una nota di aver emesso altrettanti provvedimenti di sospensione dell’attività, con decorrenza immediata. Secondo l’ispettorato, durante i controlli effettuati assieme ai militari del Nil e al Servizio prevenzione della Asur dell’Area Vasta 4 di Fermo, sarebbero emersi anche elementi per contestare a tre ditte operanti nel settore dell’allestimento delle luci provvedimenti di somministrazione illecita di manodopera.
In una nota, l’agenzia Trident, che organizza il tour di Jovanotti ha smentito “categoricamente la presenza di 17 lavoratori in nero nel cantiere”. L’agenzia ha spiegato che le tre aziende a cui sono state notificate le inadempienze formali hanno poi ricevuto “la notifica di revoca del provvedimento di sospensione e oggi le aziende e i 17 lavoratori hanno pertanto proseguito la loro attività, attualmente ancora in corso”.
Secondo quanto dichiarato a Repubblica da fonti dell’Ispettorato nazionale del lavoro,” la finalità stessa dei controlli sarebbe proprio la regolarizzazione delle posizioni illegali dei lavoratori”. L’esito della vicenda, hanno aggiunto le fonti, confermerebbe quanto rinvenuto durante le ispezioni stesse e “dimostra l’efficacia della procedura seguita”.
Il nuovo tour nelle spiagge italiane di Jovanotti, che promette di essere l’evento musicale più seguito dell’estate musicale italiana, è stato già oggetto di forti polemiche per le possibili ricadute ambientali dei concerti. Proprio la tappa di Fermo era stata finora la più contestata dagli ambientalisti, con lo scioglimento della sezione locale del Wwf, che ha fornito supporto al tour.