Ius scholae, l’appoggio di Famiglia Cristiana: “Atto di giustizia”
Anche Famiglia Cristiana si schiera a favore dell’approvazione dello Ius scholae. “Crea identità, non le sgretola. Prenderne atto, traducendolo in pratica il prima possibile, oltre che un atto di giustizia è esercizio di buonsenso”, con queste parole il settimanale cattolico sprona la Camera ad approvare la legge sulla cittadinanza, tornata in discussione a Montecitorio.
In un editoriale sul prossimo numero, in edicola da giovedì, si legge: “Si rischia che anche questa legislatura termini con un nulla di fatto – scrive Famiglia Cristiana -. Sarebbe la seconda volta. Una riforma del diritto di cittadinanza cadde a un passo dal traguardo nel 2017, pochi mesi prima di andare al voto”.
“Questa legge sfugge alla tenaglia ius sanguinis-ius soli e ci consegna un’interpretazione originale della questione – osserva ancora il settimanale dei paolini. Nelle nostre aule i figli degli stranieri già oggi vivono, parlano e sognano da italiani. Le nuove norme pongono classi e insegnanti al centro del processo di formazione dell’identità nazionale. Una conferma, non una novità. La scuola, per limitarci a un esempio, ha sigillato l’Unità del Paese forgiando generazioni di italiani post risorgimentali. Ha trasformato in sentire comune il desiderio di ripresa dopo la Seconda guerra mondiale”.
Nei giorni scorsi anche la Cei aveva dato il proprio bollino verde alla riforma: “Spero che le ragioni e la realtà prevalgano rispetto ai dibattiti ideologici per il bene non solo di chi aspetta questa legge ma anche dell’Italia che è uno dei Paesi più vecchi”, aveva detto monsignor Gian Carlo Perego, nella Cei presidente della Commissione episcopale per le migrazioni e Presidente della Fondazione Migrantes intervistato dall’Ansa.
“La realtà, e di questo dovrebbe tenere conto tutta la politica, è quella di un’Italia che è cambiata, con cinque milioni e mezzo di migranti che sono un mondo di famiglie, di studenti, di lavoratori. Occorre leggere la situazione e utilizzare lo strumento della cittadinanza per rendere partecipi di questa trasformazione le persone che attendono ma anche gli italiani che sempre si sono dette favorevoli, nei sondaggi sono oltre il 70 per cento, a questo provvedimento”, ha sottolineato Perego.