L’Italia e il cambiamento climatico: oltre mille eventi estremi negli ultimi 10 anni
Per anni abbiamo pensato che i cambiamenti climatici fossero qualcosa che non riguardasse in prima persona noi italiani, ne avevamo già parlato sul nostro settimanale TPI-The Post Internazionale, in un approfondimento di Sara Dellabella. Greta Thunberg e la Cop26 di Glasgow hanno acceso i riflettori, ma ora che il riscaldamento globale sta lasciando segni tangibili sul patrimonio artistico italiano e non solo la questione si fa, se possibile, ancora più seria.
A testimoniarlo sono i dati contenuti nel rapporto dell’osservatorio Città Clima 2021, realizzato con il contributo del Gruppo Unipol e la collaborazione scientifica di Enel Foundation: dal 2010 al 1 novembre 2021 sono stati registrati 1.118 eventi meteorologici estremi, 133 solo nell’ultimo anno. I comuni colpiti sono stati 602 comuni e le vittime 261. La città più colpita è Roma, seguita da Milano e Bari.
In Italia l’impatto dei cambiamenti climatici è sotto gli occhi di tutti e i dati sull’accelerazione di questi fenomeni sono sempre più preoccupanti, afferma Legambiente, precisando che in dieci anni “si sono verificati 486 casi di allagamenti da piogge intense, 406 casi di stop alle infrastrutture da piogge intense con 83 giorni di stop a metropolitane e treni urbani, 308 eventi con danni causati da trombe d’aria, 134 gli eventi causati da esondazioni fluviali, 48 casi di danni provocati da prolungati periodi di siccità e temperature estreme, 41 casi di frane causate da piogge intense e 18 casi di danni al patrimonio storico”.
Quanto alle città più colpite, l’associazione ambientalista indica Roma dove, dal 2010 al 1 novembre 2021, si sono verificati 56 eventi, 9 solo nell’ultimo anno, di cui ben oltre la metà, 32, hanno riguardato allagamenti a seguito di piogge intense. Altro caso importante è quello di Bari con 41 eventi, principalmente allagamenti da piogge intense (20) e danni da trombe d’aria (18). Milano con 30 eventi totali, dove sono state almeno 20 le esondazioni dei fiumi Seveso e Lambro in questi anni.
Le aree più colpite da alluvioni, trombe d’aria e ondate di calore sono 14. Si tratta di grandi aree urbane e di territori costieri: a intere città come Roma, Bari, Milano, Genova e Palermo, vanno aggiunti la costa romagnola e a Nord delle Marche (42 casi), la Sicilia orientale e la costa agrigentina (38 e 37 eventi estremi), l’area metropolitana di Napoli (31 eventi estremi), il Ponente ligure e la provincia di Cuneo, con 28 casi in tutto, il Salento, con 18 eventi, la costa Nord Toscana (17), il Nord della Sardegna (12) e il Sud dell’isola con 9 casi.
Legambiente ricorda che nelle aree della Sicilia orientale e della costa agrigentina “sono stati numerosi i record registrati nel corso del 2021: a Siracusa l’11 agosto, si è raggiunto il record europeo di 48,8 gradi centigradi, nel catanese e siracusano in 48 ore si è registrata una quantità di pioggia pari ad un terzo di quella annuale. Inoltre, proprio questa parte dell’isola è stata teatro di devastazione a seguito del medicane Apollo”. In Salento, nei 18 eventi 12 sono stati caratterizzati da danni da trombe d’aria.