Irene Pivetti: “Vivo con mille euro al mese ma non mi lamento”
Irene Pivetti: “Vivo con mille euro al mese ma non mi lamento”
Passata dalla politica alla televisione, ora lavora in un centro sociale e abita in un dormitorio a Monza. Irene Pivetti ha raccontato la sua nuova vita in un’intervista al settimanale Gente, in cui ha dichiarato che adesso vive con mille euro al mese, la paga della mensa sociale per cui lavora. “Non mi lamento, non è questo il problema, c’è gente che non ha neppure quelli”, ha detto l’ex presidente della Camera e conduttrice, attualmente indagata per evasione fiscale. “Sono una indagata non sono neppure rinviata a giudizio. Però queste cose innescano dei processi mediatici devastanti, la banca ti impedisce di fare qualsiasi cosa. Diventa un inferno. All’improvviso frana tutto ciò che hai fatto nella tua vita. E di colpo sei un criminale. Mi hanno azzerato la società, mi hanno distrutto tutto. E io avevo messo tutti i miei beni lì. Hanno avuto la buona idea di privarmi dei mezzi di sussistenza, ma fa niente”, ha raccontato Pivetti, diventata nel 1994 la più giovane presidente della Camera dei deputati nella storia italiana, a soli 31 anni.
“La vita che sto facendo è molto gratificante”, ha sottolineato l’ex deputata legista, che dopo la fine della carriera politica ha intrarpreso quella televisiva, conducendo trasmissioni su Mediaset e La7 fino a conquistare nel 2007 il quinto posto a “Ballando con le stelle”. Poco meno di un anno fa, un’indagine della procura di Milano ha portato al sequestro di 3,5 milioni di euro: Pivetti è sospettata di aver riciclato i proventi di un’evasione fiscale tramite una serie di operazioni sospette. “Aspetto i tempi della giustizia. Mi hanno consigliato di ammettere qualcosa. Ma io non ammetto niente, perché non ho fatto niente”, ha detto l’imprenditrice. “Ho tutto il tempo della mia vita, e anche dopo, perché si chiarisca come sono andate le cose”.
La 59enne ha dichiarato a Gente che da metà ottobre coordina il ristorante Smack, una mensa sociale del centro sociale di Via Tazzoli a Monza. “Abito nel dormitorio adiacente: è più comodo perché non ho l’auto. E poi non potrei permettermela”.