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Home » Cronaca

Chi è Innocent Oseghale, l’uomo condannato all’ergastolo per aver violentato e ucciso Pamela Mastropietro

Immagine di copertina

Innocent Oseghale chi è | Processo sulla morte di Pamela Mastropietro

Innocent Oseghale – Innocent Oseghale è l’unico imputato nel processo per la morte di Pamela Mastropietro, adolescente romana il cui cadavere è stato ritrovato fatto a pezzi nel gennaio 2018 a Macerata [la ricostruzione completa].

Mercoledì 29 maggio la Procura di Macerata ha confermato l’ergastolo per Innocent Oseghale nel processo sulla morte di Pamela Mastropietro (qui la sentenza).

Oseghale era accusato di aver violentato e ucciso la giovane e di aver poi vilipeso e occultato il suo corpo. L’uomo ha confessato di aver tagliato in pezzi il cadavere della ragazza, ma ha sempre negato di averla violentata e uccisa, spiegando che Pamela sarebbe morta per overdose di eroina.

Innocent Oseghale chi è

Innocent Oseghale, 29 anni, nigeriano, è arrivato in Italia nel 2015 e ha subito presentato richiesta di asilo politico. Da aspirante rifugiato è stato accolto in una Ong di Macerata, la Gus (Gruppo Umana Solidarietà). Nel 2017 la sua domanda è stata respinta dalla commissione territoriale e ha quindi lasciato il centro di accoglienza. Nel frattempo l’uomo aveva avviato un’attività di spaccio di droga.

La storia di Oseghale si incrocia con quella di Pamela Mastropietro il 30 gennaio 2018. La ragazza, 18enne in fuga da una comunità di recupero tossicodipendenti, va al parco Diaz di Macerata in cerca di eroina.

L’uomo le cede una dose e poi la invita a seguirlo a casa sua. La notte seguente il cadavere di Pamela viene ritrovato fatto a pezzi all’interno di due trolley abbandonati in un fossato a Pollenza, in provincia di Macerata.

L’autopsia rivela che il corpo della giovane è stato lavato con varechina per cancellare ogni traccia.

“Ci manchi, quello che ti hanno fatto è disumano”: l’ultimo saluto a Pamela Mastropietro

Innocent Oseghale | L’arresto

Innocent Oseghale viene arrestato il 3 febbraio 2018, pochi giorni dopo il ritrovamento del cadavere di Pamela Mastropietro.

I carabinieri risalgono a lui dopo averlo riconosciuto dalle immagini girate dalle telecamere di videosorveglianza di una farmacia a Macerata, in cui lo si vede seguire Pamela. A casa dell’uomo vengono trovati i vestiti della ragazza sporchi di sangue.

Gli inquirenti ritengono che Oseghale abbia avuto un rapporto sessuale con la giovane mentre lei era sotto gli effetti di sostanze stupefacenti e che poi l’abbia uccisa. Il sospettato avrebbe poi tagliato a pezzi il cadavere e avrebbe tentato di disfarsene.

In una prima fase Oseghale ha fornito versioni diverse agli inquirenti. Nei mesi successivi l’uomo ha confessato di essere stato lui a tagliare in pezzi il corpo della giovane, ma nega di averla violentata e uccisa, sostenendo che la morte sarebbe stata causata da una overdose di eroina.

Innocent Oseghale | Il processo

Nell’estate 2018 la Procura di Macerata ha chiesto il rinvio a giudizio per Oseghale per i reati di omicidio volontario, violenza sessuale, vilipendio e occultamento di cadavere.

Gli avvocati dell’uomo hanno fatto domanda di rito abbreviato, sperando in uno sconto di pena, ma il giudice per l’udienza preliminare di Macerata ha respinto la richiesta e ordinato il giudizio ordinario. Il processo davanti alla Corte d’Assise è iniziato il 13 febbraio 2019.

Durante il periodo trascorso in carcere Oseghale ha scritto una lettera ai genitori di Pamela Mastropietro, chiedendo il loro perdono. La madre della ragazza ha definito però il messaggio “una presa in giro”.

L’8 maggio 2019 la Procura di Macerata ha chiesto l’ergastolo per l’imputato. Gli avvocati dell’uomo invocano invece l’assoluzione per i reati di omicidio e violenza sessuale e il minimo della pena per vilipendio, distruzione e occultamento di cadavere.

La sentenza della Corte d’Assise è prevista per oggi, mercoledì 29 maggio 2019.

Omicidio Pamela Mastropietro, la lettera di Oseghale: “Chiedo perdono, ma non l’ho uccisa io”

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