Infermiera uccisa a Roma, fermato ex compagno: “Aveva avuto diverbi con la donna anche in strada”
Un altro femminicidio, l’ennesimo. Rossella Nappini è stata uccisa a coltellate nell’androne del condominio di via Giuseppe Allievo, nel quartiere Primavalle a Roma, dove abitava con l’anziana madre. Ha gridato “basta, basta, fermati” al suo aggressore. Qualche vicino sostiene di aver sentito quelle urla, arrivando alla fine delle scale quando purtroppo era troppo tardi.
È stato fermato in meno di 24 ore il presunto assassino di Rossella Nappini, l’infermiera di 52 anni trovata senza vita nell’androne di un palazzo in via Giuseppe Allievo. Al civico 63 della palazzina in zona Trionfale, a Roma, il corpo della donna è stato ritrovato da due studenti e da un uomo che abita nello stabile.
Rossella Nappini è stata uccisa ieri pomeriggio nell’androne di casa. Una serie di coltellate alle spalle, poi i fendenti sul collo, sull’addome e sulle braccia. La donna, che aveva 52 anni, è l’ennesima vittima di femminicidio in Italia. Lavorava come infermiera all’ospedale San Filippo Neri di Roma ed abitava al quartiere Trionfale insieme alla madre. L’omicidio è avvenuto intorno alle 17 mentre la donna era uscita per fare la spesa. A sentire le grida di aiuto due vicini che hanno trovato il cadavere nell’androne.
Le indagini subito si sono concentrate su due uomini. L’ex compagno con cui aveva avuto due figli, e un altro uomo, un cittadino marocchino che una testimone aveva visto fuggire dalla finestra. L’uomo, così raccontano i vicini, in più occasioni aveva avuto diverbi con la donna anche in strada. Rossella in passato aveva subito episodi di stalking, tra cui la vandalizzazione dell’auto, che non aveva mai denunciato alle forze dell’ordine.