Milano, giovane infermiera si suicida impiccandosi: “Lavorava in un reparto Covid”
Lascia due figli adolescenti. Dal reparto di pneumologia era stata spostata sull'emergenza-COVID, ma non è chiaro se le motivazioni del gesto siano legate allo stress o a problemi personali
Milano, giovane infermiera si suicida: “Lavorava in un reparto Coronavirus”
Si registra un nuovo suicidio tra il personale sanitario impegnato nella lotta contro il Coronavirus: si tratta di Mary M., una giovane infermiera del reparto di pneumologia dell’Ospedale San Carlo di Milano. Il tragico evento si è verificato nella notte tra lunedì 27 e martedì 28 2020.
Nelle ultime settimane Mary lavorava in uno dei reparti COVID-19 aperti presso la struttura ospedaliera, secondo una riorganizzazione che, per far fronte alla pandemia, ha modificato le composizioni dei vari reparti. Mary era stata spostata dalla pneumologia e, a quanto riferito dai colleghi, anche nel suo ultimo pomeriggio di lavoro era stata in servizio “in un reparto di quelli brutti, dove molti vanno a morire”, come riferisce una collega.
Tuttavia, non è ancora chiaro se il suo gesto sia legato a problemi personali oppure al trauma del contatto diretto con un virus che sta mettendo a dura prova anche il personale più esperto: “Sono vent’anni che mi occupo di Pronto Soccorso, ma una cosa così non l’avevo mai vista”, spiega a TPI uno dei colleghi interpellati.
Mary viene descritta da tutti coloro che la conoscevano come una persona molto riservata, che raccontava poco della sua vita privata, ma sempre gentile e sorridente, oltre che una grande lavoratrice. Nessuno si sarebbe mai aspettato da lei un gesto del genere e in particolare i colleghi del 5B, il reparto di pneumologia, sono lacerati dall’improvvisa perdita, così come tutti i conoscenti con i quali ne abbiamo parlato.
Diversi di loro hanno anche ammesso che nell’ospedale serpeggia una certa preoccupazione per i possibili esiti della graduale riapertura delle attività in Lombardia, come previsto a partire dalla prossima settimana. Al fine di fornire un supporto emotivo a chi si trova in prima linea nella battaglia contro il Coronavirus, l’ASST Santi Paolo e Carlo ha già da tempo inaugurato un servizio particolare: una stanza dove potersi rilassare con musica di sottofondo e luci soffuse, nonché, se richiesta, la presenza di uno psicologo.
1. Ats di Bergamo pagherà 15mila euro una consulenza legale per “accertare le responsabilità” / 2. Ho fatto il test sierologico per il Coronavirus: vi racconto come è andata (di Selvaggia Lucarelli) / 3. Vigevano, tre ragazzi avevano festeggiato Pasqua tra amici contro le restrizioni: ora devono pagare 1200 euro di multa
4. Il sindaco di Messina finge di essere Conte e ordina l’astinenza sessuale ai messinesi | VIDEO / 5. Coronavirus, a Milano c’erano contagiati già a gennaio: 1.200 lombardi positivi prima del “Paziente 1” / 6. Coronavirus, Giovanni Rezza spiega perché il virus potrebbe attenuarsi in estate
7. Coronavirus, aperture scaglionate per Regioni già dal 18 maggio: ecco il piano B di Conte per rispondere alle critiche / 8. Il vero paziente 0, quella RSA chiusa e riaperta dalla Regione, malati lasciati da soli in casa: così è avvenuto il contagio a Brescia