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Incontro Renzi-Mancini all’autogrill, indagata la prof che li ha filmati: “Non sono una spia”

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Due video e 13 fotografie fatte con il telefonino. Il 23 dicembre 2020 una professoressa incontrò all’autogrill di Fiano Romano Matteo Renzi intento a parlare con un signore scortato e da lei non riconosciuto, lontano da autisti e addetti alla sicurezza. La donna non stava pedinando l’ex premier, ma vista la stranezza della situazione pensò fosse utile filmare l’incontro. Eravamo inoltre in un periodo politico molto delicato, in cui si paventava la crisi del governo Conte 2, sulla quale una partita decisiva era giocata dal senatore di Rignano.

Nel maggio 2021 la trasmissione di Rai 3 Report trasmise quelle immagini, che documentano l’incontro di Renzi con l’ex dirigente dei servizi segreti Marco Mancini. La signora, che ha fornito per due volte la propria versione dei fatti, è ora indagata dalla Procura di Roma per “diffusione di riprese e registrazioni fraudolente”. Un atto dovuto dopo l’esposto del leader di Italia viva e una prima testimonianza nel marzo scorso. L’avvocato della professoressa, Giulio Vasaturo, ha spiegato: “Con massima serenità e disponibilità, la mia assistita ha ampiamente chiarito la propria posizione, dimostrando in maniera anche documentale, quindi incontrovertibile, la casualità della sua presenza all’autogrill, e ovviamente la sua assoluta estraneità ad apparati di intelligence”.

“Va decisamente escluso, senza timore di smentita, che qualcuno possa aver opposto il segreto di Stato sul rapporto fra la mia assistita ed i servizi di informazione e sicurezza giacché tale asserito collegamento, ipotizzato esclusivamente dal senatore Renzi, era ed è del tutto inesistente”, ha aggiunto il legale in una nota. L’indagine dunque non contempla ipotesi di spionaggio. Si tratta di un’indagine diversa da quella nata con la denuncia dell’ex dirigente dei servizi segreti Mancini contro gli autori di Report. In quel procedimento il capo del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza Elisabetta Belloni, ascoltata come testimone in indagini difensive sollecitate dai legali di Mancini, avrebbe opposto il segreto di Stato su questioni inerenti il funzionamento dei Servizi.

La professoressa ha risposto a tutte le domande. Era partita da Roma (dove vivono i genitori) verso Nord (dove abita lei) insieme alla madre e al padre malato per trascorrere il Natale con loro. Poi la sosta all’area di servizio di Fiano Romano, dove bagni e bar erano arrangiati in alcuni container per i lavori in corso. In quel momento non erano presenti altre auto, ma subito dopo ne arrivò una con tre uomini in giacca e cravatta; la donna ebbe l’impressione che il signore più anziano fosse una personalità scortata, ma non lo riconobbe.

In seguito vide arrivare un’Audi rosso bordeaux dalla quale scese Matteo Renzi, al quale si avvicinò l’altro signore. I due si salutarono e cominciarono a parlare allontanandosi dalle due macchine. Una sosta lunga per la signora, perché poco prima il padre aveva avuto un malore. La docente ha quindi ripreso Renzi e il suo interlocutore, senza sentire quello che si dicevano. Capiva che, specie in un periodo di quasi crisi di governo, l’incontro tra un leader politico e un signore scortato poteva avere un interesse pubblico.

Lasciando l’autogrill la donna passò vicino alla macchina di Renzi, e dal finestrino abbassato sentì il senatore salutare Mancini: “Tanto per qualsiasi cosa sai dove trovarmi”. Poi, una volta imboccata l’autostrada, notò l’Audi del senatore con il lampeggiante blu acceso che sorpassava la sua; non vide più, invece, quella di Mancini, e ipotizzò che avesse preso l’altra direzione. A quel punto la professoressa inviò a un suo amico giornalista due messaggi vocali e sei delle tredici foto, ma nemmeno lui riconobbe l’uomo che parlava con Renzi. Dopo qualche giorno la donna inviò le stesse foto all’indirizzo mail della redazione internet del Fatto quotidiano, da cui non ricevette alcuna risposta.

Passano quattro mesi e a Report le capita di vedere un servizio su un presunto “complotto” per favorire la caduta del governo Conte 2. Decide quindi di contattare la redazione del programma di Rai 3. Si arriva così all’intervista a volto coperto alla signora e alla messa in onda delle immagini del famigerato incontro all’autogrill. Nell’interrogatorio la docente ha specificato di non aver chiesto né ricevuto alcun compenso per le foto e i video, e ha ribadito più volte di aver voluto solo dare un contributo “da cittadina” al diritto di cronaca. L’avvocato Vasaturo ha detto di essere a “disposizione” di Renzi e dei suoi legali per organizzare un incontro tra l’ex premier e la propria assistita, “appreso del comprensibile desiderio del senatore di conoscere personalmente la professoressa”. Si arriverà davvero a questo atteso incontro?

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