“Davide gli ha urlato ‘fermati’, poi un botto fortissimo”: il racconto dei giovani a bordo dell’auto di Genovese
Parlano Davide Acampora e Tommaso Edoardo Fornari, i due amici di Genovese che erano sul Suv quando sono state investite le due sedicenni Gaia e Camilla
Incidente Roma, il racconto dei ragazzi che erano a bordo del suv di Pietro
“Fermati, ferma: ho sentito gridare questo quasi nello stesso istante in cui ho udito un fortissimo botto alla macchina. Pietro ha continuato a guidare per altri duecento metri circa ma aveva cambiato faccia. Era come un autonoma, non sembrava in sé, anzi sembrava proprio non capire più niente”.
A una settimana dal tragico incidente di Roma, nel quale hanno perso la vita due 16enni, spuntano nuovi particolari sulla dinamica dei fatti grazie alle testimonianze dei due ragazzi – Tommaso Edoardo Fornari e Davide Acampora – che erano a bordo dell’auto guidata da Pietro Genovese.
Tommaso, il passeggero seduto sul sedile posteriore, e Davide Acampora, seduto a sul sedile accanto a quello del guidatore, stanno cercando di ricostruire i drammatici momenti che hanno preceduto la morte di Gaia e Camilla.
Il loro ricordo a caldo è stato trascritto in un verbale che i vigili hanno consegnato alla procura di Roma che ha fissato l’interrogatorio dei due amici di Pietro il giorno dopo il suo. Il ventenne accusato di duplice omicidio stradale con l’aggravante della guida in ebrezza alcolica sarà interrogato il 2 gennaio, i suoi due amici il 3.
Secondo la gip Bernadette Nicotra, il racconto dei due ragazzi è veritiero. La gip, nell’ordinanza con cui ha disposto i domiciliari di Genovese ha sottolineato “la condotta vietata e incautamente spericolata” di Gaia e Camilla che attraversando il quel modo, a semaforo rosso, di notte e con la pioggia hanno “così concorso alla causazione del sinistro mortale”.