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Incidente Frecce Tricolori, le cause dello schianto: cosa è successo? Le ipotesi

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Impatto con gli uccelli o guasto meccanico. Sono queste, al momento, le due ipotesi su cui si indaga negli ambienti dell’Aeronautica Militare per capire cosa sia successo all’Aermacchi MB-339 delle Frecce Tricolori precipitato ieri all’aeroporto di Torino Caselle in fase di decollo.

Fino a ieri sera lo scontro con i volatili risultava la spiegazione più plausibile. Anche perché sei secondi dopo il decollo il pilota avrebbe lanciato l’allarme al capo squadra parlando di “problema al motore” e “bird strike”, scontro con gli uccelli. Quindi la manovra per evitare maggiori danni (come per esempio finire su un centro abitato) e l’espulsione dall’abitacolo del pilota. Ma ricostruiamo quanto è successo.

Alle ore 16,30 di ieri, 16 settembre, i velivoli della pattuglia acrobatica nazionale hanno lasciato le piazzole della divisione velivoli Caselle Sud delle strutture di Leonardo. Alle 16,52 — dopo il via libera della torre di controllo — sono decollati, in rapida successione, dalla pista 36. Subito dopo il motore di uno degli aerei (“Pony 4”) si ferma.

Alcuni comandanti e primi ufficiali presenti in aeroporto — chi in attesa di decollare e chi appena atterrato — segnalano ai colleghi che in quel momento ci sono diversi uccelli tanto da ritenere il rischio di “bird strike” elevato: si tratta un fenomeno pericoloso dato che i volatili tendono a finire nei motori rischiando di metterli fuori uso.

Il biposto dopo essersi staccato da terra perde quota in “modalità controllata”, seguendo quanto previsto dai protocolli delle Frecce Tricolori per ridurre al minimo le conseguenze negative. Il pilota resta fino all’ultimo momento utile a bordo prima di azionare il seggiolino eiettabile. Il velivolo precipita all’interno del sedime aeroportuale e prende fuoco. I pezzi più grossi, ancora in fiamme, sfondano il reticolato che delimita lo scalo: qualcuno finisce sul canale d’acqua, qualcun altro prosegue e uno di questi prende in pieno l’auto con la famiglia dell’unica vittima. Il resto della pattuglia prova due volte ad atterrare a Torino, poi deve dirigersi a Milano Linate. Le indagini, al netto di quelle della magistratura, saranno svolte dalla commissione di investigazione dell’Aeronautica. Presto si avranno delle risposte certe.

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