Incendio in un ghetto a Foggia, morto un migrante di 26 anni
INCENDIO FOGGIA – Un migrante di 26 anni, originario del Gambia, è morto a causa di un incendio divampato nella notte tra il 25 e il 26 aprile 2019 nella baraccopoli di Borgo Mezzanone, a pochi chilometri da Foggia.
Le forze dell’ordine, accorse sul posto, sono al lavoro per ricostruire la dinamica e le cause del rogo. Solo quando si sono concluse le operazioni per domare e spegnere l’incendio, i vigili del fuoco hanno trovato il corpo completamente carbonizzato della vittima.
La baracca andata a fuoco era formata soprattutto da lamiere e legno. È probabile che l’incendio si sia generato da un corto circuito partito da uno dei tanti allacci abusivi alla corrente elettrica presenti nel ghetto.
Il gambiano, che si chiamerebbe Samara Saho, era stato ospite del Cara di Borgo Mezzanone fino a poco tempo fa. Alla scadenza del permesso di soggiorno, la sua nuova richiesta di asilo era stata respinta, rendendolo quindi un irregolare.
Resta da capire se il 26enne sia morto nel sonno per i fumi causati dall’incendio o per altri motivi. Ciò che si sa è che il ragazzo vendeva vestiti all’interno della baraccopoli.
Incendio Foggia | Salvini: “Eliminare grandi insediamenti di stranieri”
Quello che è accaduto a Borgo Mezzanone, ha affermato il ministro dell’Interno Matteo Salvini, “conferma che i grandi insediamenti di stranieri, legali e abusivi, che abbiamo ereditato dalla sinistra erano e sono un problema”.
Per questo motivo, il vicepremier ha sottolineato “il dovere” del governo giallo-verde “di riportare sicurezza, ordine e legalità continuando con i controlli, gli sgomberi e i progressivi svuotamenti”.
Incendio Foggia | Cos’è Borgo Mezzanone
Borgo Mezzanone è un ghetto, un agglomerato abusivo che è stato costruito sulla pista di un vecchio aeroporto. Nelle scorse settimane è stato oggetto di abbattimenti. Il Cara di Borgo Mezzanone, accanto all’ex pista, è infatti nella lista delle strutture da chiudere imposte dal ministero dell’Interno dopo l’emanazione del decreto Sicurezza.
Tra febbraio e aprile, infatti, in tre diverse occasioni erano arrivate, nella baraccopoli di Borgo Mezzanone, le ruspe. Nelle operazioni sono state abbattute prima una serie di strutture dedicate ad attività illecite (come una discoteca abusiva e un’officina), poi le baracche utilizzate come abitazioni dagli abitanti del centro.
Quello di Borgo Mezzanone è l’ultimo di una lunga serie di incendi che hanno colpito negli ultimi mesi le baraccopoli nel Sud Italia. Solo un mese fa, il 22 marzo, un rogo è divampato nella nuova tendopoli di San Ferdinando, allestita dopo lo smantellamento della baraccopoli che ospitava i migranti della Piana di Gioia Tauro. Anche in quell’occasione è morto un migrante.