Incendi Roma, allarme diossina: sabato livelli 35 volte superiori ai limiti Oms
Incendi Roma, allarme diossina: sabato livelli 35 volte superiori ai limiti Oms
La sequenza di incendi che recentemente ha colpito Roma ha spinto la concentrazione di diossina fino a livelli 35 volte superiori ai limiti fissati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Un valore allarmante, raggiunto con il rogo scoppiato a Centocelle sabato pomeriggio, quando hanno preso fuoco alcuni autodemolitori situati lungo viale Palmiro Togliatti. Oltre a provocare diverse esplosioni, la combustione delle automobili, con oli, copertoni e batterie, ha spinto i valori della diossina a ben 10,6 ng/m3, rispetto a una soglia di 0,3. Livelli raggiunti solo cinque anni fa, dopo l’incendio in un’azienda di recupero rifiuti a Pomezia. Invece, nel caso dell’incendio scoppiato a Malagrotta a giugno, i livelli di diossina erano stati di solo 0,4 e di 0,9 nella zona di Fiumicino, tre volte oltre il limite.
“Questi valori sono dati prodotti dagli incendi nell’immediato. Sono stati comunicati all’Asl di riferimento”, ha dichiarato il direttore dell’Arpa Lazio, Marco Lupo, dicendosi fiducioso che già dalle prossime ore “i valori potranno tornare alla normalità”.
L’incendio di sabato ha fatto schizzare anche i valori benzopirene (2,6 ng/m3, rispetto a una soglia di 1) e polveri sottili, con la centralina di Cinecittà che rilevato un dato per il Pm10 compreso tra 26 e 29, il più alto a Roma.
La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) ha consigliato di evitare di uscire di casa se i livelli di polveri sono elevati e di rinunciare a passeggiate e attività sportive all’aperto, rimanendo in casa con le finestre chiuse, con sistemi di aerazione e purificazione adeguati. “Il rischio aereo della diossina è limitato all’area interessata dai fumi del rogo e, in caso di nube tossica, a tutto il territorio colpito dalla ricaduta a terra dei fumi”, ha detto il direttore della Sima, Alessandro Miani, ricordando che la diossina è “un inquinante organico persistente classificato dalla IARC come cancerogeno certo per l’uomo”. “La via aerea di esposizione è limitata alla zona dell’incendio in quanto la diossina è una sostanza chimicamente pesante che tende a precipitare entro brevi distanze dal luogo di emissione in atmosfera”, ha detto Miani.