Ex Ilva, Taranto: gru cade in mare per il maltempo, un operaio disperso
Ex Ilva Taranto incidente gru maltempo disperso – Alle 19.30 di ieri, 10 luglio, il maltempo a Taranto ha scatenato una tromba d’aria che ha fatto cadere una gru sul quarto sporgente dello stabilimento ArcelorMittal Italia di Taranto, ex Ilva. All’interno della gru si trovava il 31enne Mimmo Massaro, un operaio siderurgico, adesso disperso. La gru è precipitata in mare e sono stati immediatamente attivati i soccorsi.
A pubblicare le prime foto dell’accaduto è la giornalista Roberta Benvenuto, che dà la notizia dalla sua pagina Facebook. Secondo le sue fonti l’uomo è di Fragagnano.
Un episodio simile si è verificato nel 2012, quando una gru dello stesso sporgente cadde in mare spezzata da un tornado. Nell’incidente perse la vita Francesco Zaccaria. Il suo corpo fu ritrovato solo alcuni giorni dopo.
A maggio 2018 è morto invece Angelo Fuggiano, sullo stesso sporgente. La carrucola di una gru lo ha colpito alla spalla e poco dopo ha perso la vita.
Oggi ci sarà una manifestazione dei lavoratori in piazza Gesù Divin Lavoratore per esprimere solidarietà all’uomo disperso.
Ilva Taranto incidente gru maltempo disperso | La chiusura dell’altiforno 2 e i problemi di sicurezza
La notizia non arriva “a ciel sereno”. Il 9 luglio la procura di Taranto ha stabilito la chiusura dell’altoforno 2 perché l’azienda proprietaria dell’acciaieria non avrebbe applicato correttamente il suo piano di “messa in sicurezza”.
Le motivazioni della decisione sono legate in particolare alla morte dell’operaio di 35 anni Alessandro Morricella, che l’8 giugno 2015 fu ucciso da un getto di ghisa dell’altoforno 2.
La procedura di sequestro doveva scattare immediatamente ma un decreto del governo la bloccò, concedendo la facoltà d’uso dell’altoforno.
L’azienda presentò in risposta un piano di messa in sicurezza, il gip però ritiene che non sia stato messo in atto correttamente e per questo ha potuto procedere al sequestro. La decisione per essere applicata avrà bisogno di tempo. L’altoforno non potrà essere spento immediatamente. Ma intanto a Taranto di lavoro si continua a morire.
Ilva Taranto incidente gru maltempo disperso | Perché di Maio si trovava a Taranto
I problemi dell’ex Ilva vengono da lontano e negli ultimi decenni hanno già provocato migliaia di vittime. Di Maio il 9 luglio si trovava a Taranto quando la procura ha notificato la chiusura dell’altoforno.
Era lì per un tavolo con i sindacati e l’azienda Arcelor Mittal, colosso franco-indiano che a novembre 2018 attraverso la sua partecipata Am Investco Italy, di cui detiene il 94,4 per cento, ha acquisito l’Ex Ilva.
Il 26 giugno Arcelor Mittal ha infatti minacciato che Taranto sarebbe stata chiusa il 6 settembre, all’entrata in vigore della norma del decreto Crescita che ha abolito l’immunità penale.
L’abolizione dell’immunità voluta da decreto “non garantisce l’operare del management, in assenza di protezione legale”, comunicava la multinazionale. Intanto, “per sicurezza”, a giugno l’azienda ha disposto 13 settimane di cassa integrazione per 1395 dipendenti a partire da luglio.
Lo stabilimento di Taranto continua a non essere sicuro. Di recente a gennaio 2019 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha emesso una sentenza favorevole al ricorso presentato da 182 cittadini di Taranto contro lo Stato italiano sui danni prodotti dall’azienda negli ultimi decenni.