Ex Ilva, firmata l’intesa con ArcelorMittal
I punti fondamentali sono la modifica del contratto e la cancellazione delle cause civili a Milano
I commissari dell’ex Ilva in amministrazione straordinaria e ArcelorMittal hanno firmato oggi, 4 marzo, l’accordo che da un lato supera il contenzioso civile tra le parti al Tribunale di Milano e dall’altro modifica il contratto sulla gestione in fitto e acquisizione del gruppo siderurgico.
L’opposizione del sindaco di Taranto
Sino alla serata del 3 marzo, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha provato a fermare l’accordo chiedendo con più interventi prima al ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, e poi ai tre commissari Ilva di non firmare. Le ragioni che evidenzia Melucci sono il mancato coinvolgimento della città nel negoziato di questi mesi. Il sindaco aveva chiesto per Taranto un accordo sul modello Genova. Cioè chiusura delle fonti inquinanti e dell’area a caldo – dove sono presenti altiforni e acciaierie –, parlando anche di chiusura totale del sito industriale se tali richieste non fossero accolte.
Che succede ora
L’accordo come primo effetto produrrà il ritiro da parte di ArcelorMittal dell’atto di citazione depositato al Tribunale di Milano nei confronti dei commissari Ilva, atto in cui – dopo una lettera informativa alla stessa Ilva – si notificava la volontà di recedere dal contratto. A seguito del ritiro dell’atto giudiziario di ArcelorMittal, anche i commissari ritireranno il ricorso cautelare urgente presentato contro ArcelorMittal al fine di bloccarne il disimpegno.
Le prossime tappe
Il 6 marzo è fissata al Tribunale di Milano la nuova udienza sui due ricorsi dopo le udienze precedenti del 27 novembre, del 20 dicembre e del 7 febbraio. Poi, entro il 31 maggio, dovrà infatti essere definita una soluzione che preveda il ricorso a strumenti di sostegno, compresa la cassa integrazione guadagni straordinaria, per un numero di dipendenti da determinare.
ArcelorMittal, infine, potrà recedere, con comunicazione da inviare entro il 31 dicembre prossimo, nel caso in cui il nuovo contratto di investimento non sia stato sottoscritto entro il 30 novembre. Maggio e novembre prossimi sono quindi le tappe cruciali per l’evoluzione dell’accordo.
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