Il curriculum dello studente “favorisce le disuguaglianze”: lo sostiene anche il presidente della Corte costituzionale
Secondo Giancarlo Coraggio il documento che riporta le attività extrascolastiche degli studenti potrebbe “favorire i più ricchi, che possono mandare i figli all’estero”
Il curriculum dello studente “favorisce le disuguaglianze”: lo sostiene anche il presidente della Corte costituzionale
Il curriculum dello studente rischia di favorire le diseguaglianze. Lo ha dichiarato il presidente della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio, secondo cui il documento con le informazioni sulle attività extrascolastiche degli studenti, che quest’anno sarà utilizzato all’esame di maturità, potrebbe “favorire i più ricchi, che possono mandare i figli all’estero”.
Durante la conferenza stampa di presentazione della relazione annuale della Corte, ieri Coraggio ha ammesso di non aver studiato approfonditamente la questione, affermando che “è difficile pronunciarsi per sentito dire”. “Da quel che si dice mi sembra che il problema e qualche giusta preoccupazione ci sia”, ha però aggiunto, sostenendo di essere “sicuro” che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sia “consapevole dei problemi” e riuscirà ad affrontarli. “È possibile che leggi nascano un po’ storte e poi nella fase attuativa nelle circolari dei regolamenti trovino il loro equilibrio”, ha detto.
Una novità di quest’anno
Il curriculum dello studente è stato previsto dal governo Renzi con la riforma del 2015, detta anche Buona scuola, ma solo da quest’anno accompagnerà gli studenti all’esame di maturità. Il documento di dieci pagine, che descrive il percorso scolastico, le certificazioni ottenute e le attività extrascolastiche svolte dallo studente, non inciderà direttamente sulle valutazioni finali. Le commissioni dovranno però “tenere conto” delle informazioni che contiene durante il colloquio. Uno strumento che potrebbe avere un utilizzo limitato, dal momento che quest’anno gli unici membri esterni delle commissioni d’esame saranno i presidenti.
Il curriculum si compone di tre sezioni: “Istruzione e formazione”, “Certificazioni” e “Attività extrascolastiche”, la cui compilazione compete rispettivamente alla scuola; a scuola, docenti e studenti e a studenti e docenti. L’ultima parte, secondo il ministero dell’Istruzione, riguarda“le attività extrascolastiche svolte ad esempio in ambito professionale, sportivo, musicale, culturale e artistico, di cittadinanza attiva e di volontariato”. Finora, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il 45 percento degli studenti ha compilato la parte sullo sport e sulle attività lavorative, mentre circa un terzo ha ottenuto certificazioni, con percentuali inferiori per volontariato e attività artistiche.
Una novità che negli ultimi mesi è stata bersaglio di molte critiche da opinionisti e addetti ai lavori, secondo i quali finirebbe per avvantaggiare gli studenti provenienti da famiglie in grado di pagare ai figli corsi e viaggi all’estero o anche per penalizzare chi vive in aree in cui le strutture per le attività extrascolastiche sono meno disponibili.
Secondo il ministero, l’obiettivo è quello di fornire “un valido supporto per l’orientamento degli studenti all’Università e al mondo del lavoro”. Nel sito ufficiale dedicato all’iniziativa il curriculum viene presentato come uno strumento “per presentare al meglio chi sei” oltre che “un documento che racconta te stesso e la tua storia”.
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