Rubavano le credenziali alle farmacie e generavano falsi green pass: perquisizioni in tutta Italia
Sono oltre 120 le persone che hanno acquistato un green passo falso, dal nord al sud Italia. Non vaccinati e senza tampone hanno ottenuto la certificazione sfruttando i canali di accesso messi a disposizione dalle farmacie per inserire i codici dei tamponi e dei vaccini somministrati per così, poi, generare il green pass.
Le indagini disposte dalla Procura di Napoli hanno portato a perquisizioni in tutta Italia da parte della polizia postale. Le intrusioni illegali hanno interessato i sistemi sanitari di sei regioni: Campania, Lazio, Puglia, Lombardia, Calabria e Veneto. La tecnica utilizzata per sottrarre i codici è stata quella del phishing, il furto online di dati. Venivano inviate e-mail identiche a quelle istituzionali, collegate però a un sito web falso e clone di quello del sistema sanitario. In alcuni casi gli hacker ricorrevano a servizi di chiamata internazionale: sul display appariva il numero del sistema sanitario regionale e il finto operatore portava il farmacista a installare un software che in realtà permetteva di controllare il computer da remoto.
Sono 82 le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta: 15 già sottoposti a indagine perché presunti appartenenti a un’associazione criminale; 67 sono loro clienti.
Gli utilizzatori del falso certificato verde sono stati individuati e localizzati nelle province di Napoli, Avellino, Benevento, Caserta, Salerno, Bolzano, Como, Grosseto, Messina, Milano, Monza – Brianza, Reggio Calabria, Roma e Treno.
I falsi green pass (anche quelli rafforzati), che superavano i controlli delle app, sono stati prontamente disabilitati anche con la collaborazione del Ministero della Salute.