Il virologo Silvestri si rifiuta di andare all’incontro con Salvini, De Donno e Tarro
Lunedì 27 luglio, nella Sala Capitolare del Senato della Repubblica, Matteo Salvini ha chiamato a raccolta il meglio della scienza italiana (e non solo della scienza) per discutere del tema “Covid in Italia tra informazione, scienza e diritti”. Tra gli invitati spiccano i nomi di Maria Rita Gismondo (“il virus è un’influenza”), Alberto Zangrillo (“il virus non c’è più”), Matteo Bassetti (“non penso che i 35.000 morti siano morti tutti di Covid”), Giulio Tarro (“Caldo alleato contro il virus”), Vittorio Sgarbi (“il virus è morto, raccontate balle”), Giuseppe De Donno (Il plasma è la cura, lo dice anche Joseph Dominus), Paolo Becchi (“non c’è stata alcuna pandemia e neppure una epidemia in Italia”), Clementi (“Il virus si sta adattando all’uomo”) e così via.
Insomma, non serve spiegare sulla base di quali criteri Salvini abbia scelto i suoi relatori. Tra questi figurava anche il nome di Guido Silvestri, patologo, immunologo, virologo e divulgatore scientifico. Ieri sera, dopo la pubblicazione della locandina dell’evento, sul profilo Facebook di quest’ultimo è apparso il seguente post: “RETTIFICA Sono stato invitato tempo fa a questo meeting su COVID-19 in Italia dal mio amico e collega Marco Bella, ed avevo inizialmente accettato non conoscendo il roster dei partecipanti. Dopo aver visto la lista, e notando in essa insieme a diverse persone di cui ho la massima stima anche alcune persone con le quali per vari motivi preferisco non essere associato, ho deciso di rinunciare all’invito. Mi scuso con tutti della confusione, e prometto che da ora in poi farò più attenzione nell’accettare inviti di questo tipo in sedi istituzionali senza aver prima preso visione della lista dei partecipanti”. Insomma, grazie per l’invito, ma selezionate meglio i relatori.