“Mi avete rovinato la vita”: l’odontoiatria del braccio in silicone per non vaccinarsi attacca i giornalisti
Il professionista 57enne è stato denunciato per truffa e sospeso dall’albo dei medici odontoiatri. Aveva pensato di ingannare gli operatori sanitari del centro vaccinale e ottenere così il Green Pass senza avere realmente fatto la vaccinazione per potere continuare a esercitare la professione
“Mi avete rovinato la vita“. Guido Russo, l’odontoiatria biellese salito agli onori delle cronache perché si è presentato a fare il vaccino anti Covid con un braccio in silicone, risponde così ai giornalisti che suonano al campanello di casa, in un paesino dell’Alto Biellese. E aggiunge: “Andate via, chiamo i carabinieri”.
Il professionista 57enne è stato denunciato per truffa e sospeso dall’albo dei medici odontoiatri. Aveva pensato di ingannare gli operatori sanitari del centro vaccinale e ottenere così il Green Pass senza avere realmente fatto la vaccinazione per potere continuare a esercitare la professione. Ma l’infermiera del centro vaccinale si è accorta dell’avambraccio in silicone e così Guido Russo è stato subito denunciato ai carabinieri dell’Asl.
L’odontoiatra, però, non aveva mai fatto mistero delle sue posizioni No Vax. Sulla porta del suo ambulatorio campeggiava infatti un cartello che recitava “La presentazione del Green Pass è esclusivamente volontaria”. Ma lo stratagemma di presentarsi all’hub vaccinale con un braccio in silicone e un busto dai deltoidi gonfiati che si usano sui set cinematografici ha attirato l’attenzione anche della stampa estera. Ne hanno parlato New York Times, la Cnn, la Bbc e persino il media del Golfo, Al Arabiya.
Anche il Consiglio dell’Ordine di Biella ha commentato il gesto attraverso una nota: “Quando abbiamo appreso che un cittadino si era recato in un centro vaccinale con un arto in silicone – si legge nel comunicato – abbiamo pensato a un ennesimo delirante espediente per ottenere il Green Pass. Saputo che si trattava di un odontoiatra iscritto al nostro Ordine Provinciale abbiamo provato uno sdegno profondo”. “Il nostro Codice di Deontologia e il nostro Giuramento – prosegue la nota – ci impongono di evitare anche al di fuori dell’esercizio della professione ogni atto che leda il decoro e la dignità della professione. Agiremo con tutti i possibili mezzi per perseguirlo disciplinarmente”.