Cuneo, due rapinatori uccisi durante l’assalto a una gioielleria
Due rapinatori sono stati uccisi da un gioielliere ieri pomeriggio, 28 aprile 2021, intorno alle ore 18,30 a Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo. A sparare Mario Roggero che nel 2015 nel suo negozio in pieno centro, in frazione Gallo, subì una violenta rapina. “Sono preoccupato, quanto tempo passerà prima che i banditi tornino in libertà”, disse sei mesi dopo il fatto quando i carabinieri avevano arrestato la banda che lo aveva legato e picchiato.
Ieri pomeriggio il ritorno dell’incubo. Tre uomini, con il cappellino calato sugli occhi e la mascherina chirurgica, sono entrati nella gioielleria. Dietro il bancone c’erano la moglie e la figlia di Roggero. I banditi si sono finti interessati a un acquisto costoso e hanno chiesto alle due commercianti di visionare alcuni preziosi. Quando le due donne hanno aperto le teche dei gioielli, però, le hanno minacciate intimando di consegnare il contenuto degli espositori. Sembra che uno dei tre impugnasse una pistola e un altro un coltello. La moglie del gioielliere sarebbe poi stata aggredita e picchiata. Le sue urla avrebbero quindi attirato l’attenzione del marito che si trovava nel retro. Il gioielliere si è precipitato a soccorrerla e ha portato con sé una pistola che detiene regolarmente.
I banditi si sono quindi scaraventati sulla strada nel tentativo di raggiungere la Ford Fiesta bianca che avevano parcheggiato di fronte al negozio per la fuga. “Ero appena tornato a casa – le parole di un residente riportate dal Corriere della Sera -. Ho sentito tre colpi, e ho pensato ci fosse stato un incidente. Mi sono affacciato dal balcone e ho visto due corpi a terra”.
Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri del comando provinciale di Cuneo, Mario Roggero avrebbe esploso alcuni colpi con la sua pistola uccidendo due rapinatori che stavano fuggendo. Il primo è stato ucciso vicino alla fioriera dall’altro lato del marciapiede, mentre il suo complice ha fatto in tempo a percorrere ancora una decina di metri, prima di accasciarsi in via Garibaldi. Il terzo bandito, invece, sarebbe riuscito a fuggire a piedi nonostante fosse stato ferito salvo poi essere rintracciato nella notte all’ospedale di Savigliano, con una ferita alla gamba. Il gioielliere, in stato di choc, è stato portato in caserma e rischia di essere accusato di eccesso colposo nella legittima difesa.
La difesa di Salvini
“Un abbraccio al gioielliere e alla sua famiglia aggredita – ha scritto il leader della Lega Matteo Salvini sui social -. Il loro negozio era già stato rapinato nel 2015: il titolare era stato picchiato e legato, poi chiuso in bagno con la figlia. La difesa è sempre legittima”.