“Gratteri a rischio attentato”: la ‘ndrangheta progetta di uccidere il magistrato
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Secondo una segnalazione proveniente dai servizi segreti di un Paese straniero, i clan della’ndrangheta calabrese, avrebbero manifestato l’intenzione di “fare saltare in aria” il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. A rivelarlo il “Il Fatto Quotidiano”. L’informativa sarebbe frutto di una intercettazione, secretata e trasmessa ai servizi italiani.
Il Copasir – Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – si è attivato immediatamente per acquisire informazioni in grado di sventare un attacco ai danni del magistrato e saggista 63enne, mentre il ministero dell’Interno ha fatto sapere che le misure di sicurezza sono state rafforzate e che alla sua scorta sono state aggiunte tre autovetture blindate.
Una di queste è fornita del dispositivo “bomb jammer” in grado di inibire, al passaggio di Gratteri e degli agenti che lo scortano, le frequenze Gsm e tutte quelle utilizzate per le trasmissioni radio e cellulari. Sotto scorta anche la moglie del magistrato e i figli che studiano fuori sede. La Procura di Salerno, competente nelle inchieste in cui sono parte offesa i magistrati del Distretto di Catanzaro, ha aperto un fascicolo a riguardo.