Gratteri a La7: “Minacce di morte? Ho paura ma cerco di addomesticarla. Se mi fermo, mi sento un vigliacco”
“Sì, ho paura. Però cerco di addomesticarla e di ragionare con la morte: ci parlo, ad esempio, mentre sono in macchina. Cerco di razionalizzare il pericolo. Finora ci sono riuscito e vado avanti, perché non c’è alternativa. Se mi fermo, mi sento un vigliacco. E per me non ha senso vivere da vigliacco”. Con queste toccanti il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri risponde alla domanda di Lilli Gruber che al programma 7 e Mezzo gli ha chiesto nuovamente se avesse paura specie dopo le recenti segnalazioni dei servizi segreti sudamericani secondo cui le cosche della ‘ndrangheta starebbero progettando un attentato in grande stile ai danni del magistrato.
Amara e secca la risposta di Gratteri, appena bocciato dal Csm nella nomina a procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, alla domanda di Lilli Gruber, che gli chiede se il presidente del Consiglio Mario Draghi e la ministra della Giustizia Marta Cartabia lo hanno chiamato dopo le nuove minacce di morte: “No”.