Altro che giovani sfaticati: il caso di Grafica Veneta dimostra che certi imprenditori cercano solo schiavi
Eccolo qua il bubbone che scoppia con la Grafica Veneta Spa di Trebaseleghe, l’azienda che un certo Nord si portava addosso come fiore all’occhiello della produttività settentrionale e che esplode con tutto il puzzo dello schiavismo, della violenza e dei diritti che vanno a farsi fottere in nome del fatturato.
Si potrebbe sperare che l’azienda leader nel suo settore, quello che ha stampato tutti i libri di Harry Potter che stanno su tutti i comodini, possa godere dello stesso strombazzamento tossico di certo giornalismo che in questi mesi si è compulsivamente inorridito ogni volta che il proprietario di qualche alberghetto ha puntato il dito contro i giovani che non vogliono lavorare o contro il reddito di cittadinanza.
Chissà se qualcuno ora rileggerà con un altro sguardo il lamento del patron dell’azienda Fabio Franceschi che nel 2018 si lamentava di non trovare schiavi dicendo che solo “qualche ragazzotto che dà la disponibilità c’è ma poco dopo rinunciano per via dei turni”.
“Ragazzotti” li aveva chiamati con quell’insopportabile boria padronale così diffusa mentre avrebbe potuto più semplicemente chiamarli schiavi. E il sistema è sempre lo stesso: si ricorre a ditte esterne per subappaltare i diritti e la precarietà (grazie alle riforme che hanno macellato il mondo del lavoro) in un sottobosco in cui gli sfruttati puntano al massimo a diventare nuovi caporali, i dirigenti si condonano la coscienza con un bonifico mensile per il “servizio” senza nemmeno dovere fare i conti con l’etica, i prezzi appaiono concorrenziali nella grande globalizzazione e gli stessi stranieri contro cui vomita la propaganda leghista diventano indispensabili per sostenere da invisibili le fabbrichiate dei loro elettori.
Così cadono contemporaneamente due enormi bugie della narrazione contemporanea: i giovani “sfaticati” sono in realtà persone che si possono permettere ancora (chissà per quanto) di preservare la propria dignità e “gli stranieri che ci rubano il lavoro” sono un pezzo dell’economia di un’imprenditoria che ha una questione morale enorme eppure passa tutti i giorni a fare la morale agli altri.
E non è un caso che il patron dell’azienda corra a dire che “Grafica Veneta ha sempre onorato con puntualità agli accordi economici con tutti i propri fornitori e così anche con gli appaltatori”: l’unico diritto tangibile per l’oro è la valuta del bonifico. Cosa ci sia dietro a quel bonifico a loro non interessa, sono troppo impegnati a insegnarci come dovrebbe funzionare il mondo.