Gkn, accolto il ricorso Fiom: il giudice blocca i licenziamenti per 422 dipendenti
Una prima importante vittoria è arrivata. Il Tribunale di Firenze si è espresso a favore del ricorso presentato dalla Fiom-Cgil contro i licenziamenti della Gkn di Campi Bisenzio, revocando la lettera d’apertura della procedura di licenziamento collettivo. Si tratta di 422 dipendenti, licenziati all’inizio di luglio con un’email inviata dalla proprietà, il fondo britannico d’investimenti finanziari Melrose, a seguito della decisione di chiudere lo stabilimento. Da quel momento la mobilitazione dei lavoratori non si è mai fermata. Ora per loro questo primo traguardo.
Il Tribunale di Firenze accoglie il ricorso della Fiom Cgil e condanna la società a “revocare la lettera di apertura della procedura di licenziamento collettivo” del 9 luglio scorso. “Come segretario generale della Fiom Firenze e Prato, che ha fatto ricorso contro Gkn per atteggiamento antisindacale, gli avvocati mi hanno comunicato che abbiamo vinto il ricorso e l’azienda deve revocare i licenziamenti”, annuncia su Facebook il segretario territoriale di Fiom-Cgil, Daniele Calosi.
Per il giudice del Tribunale del Lavoro di Firenze, Anita Maria Brigida Davia, l’azienda specializzata nella produzione di componentistica per il settore automotive, ”è configurabile un’evidente violazione dei diritti del sindacato, messo davanti al fatto compiuto e privato della facoltà di intervenire sull’iter di formazione della decisione” da parte dei vertici della multinazionale di lasciare a casa i dipendenti. Per il giudice, nel comunicare i licenziamenti collettivo con una email, il 9 luglio scorso, la Gkn è venuta meno al “democratico e costruttivo confronto che dovrebbe caratterizzare le posizioni delle parti”.
“Abbiamo vinto insieme ai lavoratori perché avevamo ragione, i licenziamenti alla GKN sono illegittimi” dichiarano in una nota congiunta Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Daniele Calosi, segretario generale della Fiom-Cgil Firenze e Prato, sottolineando che è stata riconosciuta la violazione dell’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori per comportamento anti-sindacale.
Intanto oggi, al Mise, è convocato un nuovo tavolo; mercoledì 22 settembre sarebbero dovuti scattare i licenziamenti stabiliti a inizio luglio. La decisione del giudice cambia almeno in parte le carte in tavola. La palla ripassa adesso al governo e alla politica locale. La Fiom chiede che “il Presidente del Consiglio e il Ministero dello Sviluppo Economico facciano la loro parte e intervengano in tema di delocalizzazioni e ad una soluzione che garantisca la ripresa produttiva e l’occupazione nello stabilimento per i lavoratori di Campi Bisenzio e di tutto l’indotto”.
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