Giulia Tramontano, l’ultima chat: “Impagnatiello da ospedale psichiatrico”
Gli ultimi messaggi di Giulia Tramontano prima di essere uccisa al settimo mese di gravidanza dal compagno Alessandro Impagnatiello a Senago, nel milanese. Il 27 maggio 2023 la giovane scriveva all’altra ragazza che aveva una relazione parallela con l’uomo, prima di incontrarla di lì a pochi minuti: “Questa persona va rinchiusa in un buon ospedale psichiatrico“. Giulia ha appena scoperto del test di paternità che il trentenne aveva fabbricato per dimostrare all’altra ragazza, che era sua collega di lavoro, di non essere il padre del bambino che Tramontano avrebbe partorito a fine agosto. “Mai fatto test di paternità – scrive – non ne avevo bisogno“.
L’altra ragazza le risponde: “Ha detto che sei scesa e che sei stata con un altro a Napoli“. Giulia Tramontano che le dice di sapere “tutto” da febbraio invece le scrive: “Andrea dovrebbe essere il tuo finto ragazzo o reale non so…”. “È il mio ex, non stiamo più insieme”.
La 23enne italo-inglese con cui Alessandro Impagniatello aveva una relazione parallela, testimoniando nel processo per l’omicidio di Giulia Tramontano, che era incinta al settimo mese, ha parlato degli “inganni” dell’imputato e ha pianto a tratti durante la deposizione. “Non sapendo come gestire la situazione: volevo aiutare Giulia, farle capire, darle qualcosa di concreto e farle capire cosa stava succedendo”, ha raccontato.
I messaggi sono depositati nel procedimento davanti alla Corte d’assise di Milano che ha fissato già altre tre udienze: si torna in aula il 21 marzo quando testimonierà la sorella di Giulia, Chiara Tramontano. Poi 4 aprile e 11 aprile.