Chi era Giovanni Battista Cutolo (Giò Giò), il ragazzo ricordato a Sanremo 2024
Chi era Giovanni Battista Cutolo (Giò Giò), il ragazzo ricordato a Sanremo 2024
Chi era Giovanni Battista Cutolo (Giò Giò), il ragazzo ricordato al Festival di Sanremo 2024? Giovanni era un ragazzo di 24 anni sensibile, un artista già di calibro. Era un virtuoso del corno e un valente pianista. E’ stato ucciso in piazza Municipio a Napoli da un 16enne. A breve avrebbe conseguito il diploma al conservatorio partenopeo “San Pietro a Majella”, nel frattempo era già da anni una presenza fissa nell’organico della Nuova Orchestra Scarlatti junior e aveva suonato anche a Sanremo, nella formazione dell’Ariston.
Per la sua bravura aveva ricevuto diverse proposte dall’estero ma lui aveva sempre rifiutato: era legato alla sua città, sperava di vivere e suonare nella sua Napoli. Nel frattempo si manteneva lavorando in un pub. Una morte, quella di Giovanni Battista Cutolo, alla quale non si riesce a trovare una spiegazione: oltre ad essere un promettente musicista, il ragazzo era incensurato e non aveva nessun legame con la criminalità organizzata. Il ventiquattrenne era figlio d’arte: il papà era il regista teatrale Franco Cutolo, fondatore della Compagnia “Li Febi Armonici”.
Giovanni Battista Cutolo (Giò Giò) nel 2020 aveva partecipato alla rassegna “Musica sotto le stelle” a Villa Pignatelli, insieme agli altri ragazzi di Scarlatti Winds, il laboratorio musicale di alta formazione dell’Orchestra Scarlatti. O, ancora, lo si può ammirare mentre suona il suo corno, insieme a una flautista, nell’ambito della manifestazione “Napoli suona ancora”.
“Giovanbattista era stato con noi nell’ultima produzione dell’orchestra, era un giovane di grandi prospettive, formatosi e cresciuto nell’Orchestra Scarlatti Young. Ciao Giovanbattista, noi ti ricorderemo così, in orchestra con il tuo strumento a manifestare la tua sensibilità, la tua passione, il tuo lavoro. Ci stringiamo al dolore della famiglia e dei suoi cari, esprimendo le nostre più sentite condoglianze” ha scritto l’Orchestra Filarmonica Campana.
Anche lo scrittore partenopeo Maurizio De Giovanni ha voluto dedicare un messaggio al 24enne ucciso: “Non è possibile stare in silenzio in questa situazione: i ragazzi che perdono la vita nel nostro territorio sono vittime di una tragedia culturale, soprattutto. Sono sdegnato”.