“Bare di Bergamo come il lago della Duchessa”: il tweet del giornalista di Libero (figlio di Enrico Montesano). Il direttore Sallusti: “Valutiamo il licenziamento”
“Le bare di Bergamo come il lago della Duchessa”: il tweet del giornalista di Libero
“Le bare di Bergamo stanno al Covid come il lago della Duchessa sta al sequestro Moro”: lo ha scritto in un tweet, pubblicato l’8 febbraio e successivamente rimosso, Tommaso Montesano, figlio dell’attore Enrico, e giornalista del quotidiano Libero.
Secondo il reporter, dunque, le immagini dei camion militari che trasportavano i feretri delle vittime del Covid sarebbero da paragonare al falso comunicato delle Br durante il sequestro Moro che indicava di cercare nel lago il cadavere del presidente della Dc.
Il tweet ha provocato subito lo sdegno degli utenti, ma anche della stessa redazione in cui lavora Montesano con il direttore del quotidiano, Alessandro Sallusti, che ha dichiarato di aver chiesto “all’azienda di valutare se esistono presupposti per il licenziamento per colpa grave e, comunque nell’attesa, la sospensione immediata di Montesano”.
Lo stesso direttore, in un’editoriale, ha chiesto scusa ai lettori e ai morti dei parenti scrivendo: “C’è un limite oltre il quale non si può andare, neppure per scherzo, per sbaglio o per equivoco. E questo limite ieri purtroppo è stato superato da un collega della nostra famiglia”.
“Tommaso Montesano si è sempre detto contrario ai vaccini e non ha mai nascosto, in redazione e in pubblico, le sue tesi negazioniste. Affari suoi, non è questo il punto perché a Libero ognuno può pensarla come crede fatto salvo il diritto dovere del direttore di decidere la linea e di conseguenza i contenuti del giornale che su questo tema sono chiari: i negazionisti negano innanzitutto che l’uomo, chi più e chi meno, sia dotato di intelligenza”.
Il Comitato di redazione del quotidiano Libero, invece, ha fatto sapere di dissociarsi “dagli interventi con i quali un collega nella sostanza nega una correlazione tra la foto simbolo delle bare di Bergamo e il Covid”.
Tommaso Montesano, poi, attraverso un post su Facebook ha spiegato la sua posizione, affermando di essere stato frainteso. “Il mio pensiero era un semplice parallelismo – espresso in modo icastico ma evidentemente infelice – tra la forza simbolica dei camion militari di Bergamo, che hanno avuto il merito di far aprire gli occhi anche ai più scettici che negavano la gravità della pandemia, e le immagini della ricerca del corpo dell’onorevole Moro nel lago della Duchessa che, secondo le ricostruzioni storiche, convinsero l’opinione pubblica ad accettare l’ineluttabilità del destino di Moro. Volevo, in sostanza, sottolineare la forza evocativa di due immagini simbolo che hanno segnato in modo indelebile la storia, anche recentemente, del nostro Paese”.
“Non ho mai inteso offendere il ricordo delle Vittime né i parenti che ancora oggi ne piangono la scomparsa. Né, tantomeno, contestare l’attendibilità dell’evento che ha colpito l’intera Comunità e la Nazione. Se ciò è avvenuto – scrive ancora il giornalista – me ne scuso e a loro esprimo la mia più sincera vicinanza, oltre all’augurio di trovare al più presto conforto e giustizia. Così come mi scuso con i miei colleghi, con il direttore e con l’Azienda. Chiedo che il tweet – peraltro rimosso – non sia ulteriormente strumentalizzato per fini estranei a quello che era il mio pensiero”.
Dietrofront che non è bastato al sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, il quale, attraverso un tweet, ha annunciato querela nei confronti di Montesano: “Il vergognoso tweet del giornalista Tommaso Montesano offende la memoria dei morti di Bergamo e di tutte le vittime del Covid. Bene la dissociazione dei colleghi di Libero e la netta presa di posizione del direttore Sallusti, ma si è passato il segno. Quereleremo Montesano”.