Meloni contro il cavalierato ad Asmae Dachan. La giornalista di TPI: “Io lontanissima da integralismo”
GIORGIA MELONI ASMAE DACHAN – “Non vi è nulla di più distante da me, dalla mia educazione e dai miei convincimenti del terrorismo, della violenza, dell’integralismo. I miei articoli, i miei libri, la mia vita ne sono una testimonianza. Considero le dittature, tutte, comprese quelle religiose e salafite, un male da combattere”. Così risponde la giornalista italo-siriana Asmae Dachan dopo gli attacchi subiti dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni venedì 31 maggio a proposito del Cavalierato della Repubblica che le verrà conferito il 2 giugno.
Chi è Asmae Dachan – Amae è una giornalista professionista, blogger e scrittrice, attivista per la pace e la non violenza. È un’esperta di Medio Oriente, Siria, Islam, dialogo interreligioso, immigrazione e terrorismo internazionale. Collabora anche con TPI, Il Sole 24 Ore, Avvenire e Panorama. Ha scritto ‘Il silenzio del mare’, pubblicato nel 2017 e finalista al Premio Piersanti Mattarella 2018. È autrice del blog ‘Diario di Siria‘.
Asmae Dachan riceverà l’onoreficenza per i suoi reportage in Siria, dai campi profughi e da città colpite da atti di di terrorismo, e per il suo forte impegno per la pace, l’integrazione tra i popoli e il dialogo interreligioso.
Lontana dai Fratelli Musulmani – “Mi trovo costretta mio malgrado a intervenire a sulle accuse che l’on. Meloni ha formulato nei miei confronti alla vigilia del conferimento dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica. Per la leader di Fdi sarei una persona indegna di ricevere l’onorificenza in quanto simpatizzante con il terrorismo e l’integralismo islamico, sostenitrice di uno stato salafita in Siria, contigua a criminali senza scrupoli, figlia dell’imam di Genova, leader, a suo dire, dei Fratelli Musulmani”, spiega indignata Asmae Dachan.
Accusata di integralismo – “Sarei colpevole di aver difeso il velo, il fazzoletto che porto in testa a copertura dei miei capelli. Non vi è nulla di più distante da me, dalla mia educazione e dai miei convincimenti del terrorismo, della violenza, dell’integralismo”, dice Dachan.
“Non mi riconosco – dice – in nessuna delle accuse che l’on. Meloni mi ha rivolto. Non comprendo come certe affermazioni possano essere formulate senza un briciolo di verifica, di attenzione, di rispetto verso la storia e la vita delle persone. A proposito del velo che porto in testa – afferma Dachan – considero le scelte delle donne un fatto che appartiene alle donne. Combatterò sempre chi pretende di imporre loro come vivere, cosa indossare (compreso il velo), quali scelte di vita compiere”.
Buona Festa della Repubblica – Ancora più “sentito” questo pensiero alla vigilia della Festa della Repubblica quando, ad Ancona, riceverà l’onorificenza: “Sono e mi sento nelle mie fibre più intime italiana e so quale tributo di distruzione, di morte e dolore è costato all’Italia liberarsi dalla dittatura fascista e guadagnare la democrazia. La democrazia, la libertà, il rispetto della dignità delle persone sono per me un valore che mi guida ogni giorno nel mio lavoro di giornalista e di cittadina italiana. Considero la libertà il bene supremo che nessuno può scalfire, il bene cui ciascun essere umano ha diritto ed è per questo che da italiana di origini siriane e da giornalista ho raccontato la tragedia del popolo siriano”, aggiunge Dachan.