Gino Cecchettin: “La parola ‘patriarcato’ ingloba anche un senso del possesso”
“Quando tutto era finito, la voglia di chiudermi in me stesso era tanta. Ma poi ho trovato forza grazie a Giulia. Ogni azione che faccio cerco di pensare cosa avrebbe fatto lei. Ho cercato di mettere nero su bianco cosa ho provato, le mie sensazioni. È forse il modo migliore di elaborare il lutto, si arriva prima all’elaborazione dei propri pensieri. Aiuta anche a lasciare qualcosa di utile per gli altri”. Gino Cecchettin torna a Che Tempo Che Fa per presentare il suo libro Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia. Un’opera in cui ricostruisce il giorno in cui ha scoperto che sua figlia non era tornata a casa, e che presenta il suo progetto per costituire una Fondazione che aiuti le associazioni contro le violenze di genere.
“Questo libro fa parte di un progetto più ampio. Avevo pensato che dovevo far qualcosa, Giulia non si risparmiava ad aiutare gli altri, una delle cose che ho imparato è proprio quella di essere più di aiuto”, prosegue Gino Cecchettin, «e mi sono chiesto come avrei potuto farlo». Da Giulia Cecchettin, la figlia 22enne uccisa dall’ex fidanzato coetaneo Filippo Turetta, reo confesso, ha imparato l’altruismo. Solo una delle lezioni apprese rielaborando il lutto.
“Quando mi sono messo a scrivere ho provato a ripercorrere quello che ho passato il giorno prima. Mi sono reso conto che viviamo molti momenti senza prestare attenzione. Non ricordo quasi nulla di quel sabato, mentre ricordo praticamente tutto della domenica in cui ho scoperto che mia figlia non era tornata a casa”, ammette da Fabio Fazio il padre di Giulia. Nei primi capitoli, ripercorre la tranquillità sconvolta dalla consapevolezza quell’11 novembre 2023, poi affronta la violenza di genere come problema sociale del nostro tempo. Durante l’intervista in tv, il conduttore gli fa notare che non viene mai fatto il nome di Turetta nel libro. “Non c’è perché ho voluto concentrarmi solo su Giulia” spiega Cecchettin, che poi parla del suo rapporto con la famiglia di Turetta: “con i genitori ci siamo sentiti un paio di volte, l’ultima a Natale. Rinnovo a loro tutto il mio sostegno, perché ancora adesso stanno vivendo un dramma”.