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La vedova di Gianni Nazzaro denuncia lo Stato e Philip Morris per il cancro ai polmoni che ha ucciso suo marito

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Gianni Nazzaro fumava “due pacchetti di sigarette al giorno”: il cantante e attore è morto il 27 luglio 2021 al Policlinico Gemelli di Roma dopo aver lottato contro un tumore ai polmoni.

Oggi la donna che lo ha sposato per due volte – la seconda poco prima che morisse – Nada Ovcina annuncia l’intenzione di far causa allo Stato italiano e a Philip Morris perché “ci sono validi motivi per pensare che sia morto a causa del fumo”.

Secondo quanto spiega Antonio Jezzi, avvocato della donna e dei due figli Giannetto e Giorgia, è pronta una denuncia. “Lui non doveva fumare – afferma Ovcina – ma non può essere solo una sua responsabilità. Queste multinazionali vendono veleno, un veleno che crea dipendenza e poi morte”.

Nazzaro non riusciva a liberarsi dalla sua dipendenza, neanche nei momenti critici della malattia. “Ho trovato delle sigarette nascoste in ospedale, nell’armadietto, sotto al cuscino. Proprio nel periodo del suo ultimo ricovero”, racconta la moglie.

Ha smesso soltanto per un breve periodo, quando la donna gli ha fatto notare che in quel modo gli si sarebbe rovinata la voce. “Ho passato la vita a litigare con lui. Un anno prima di scoprire il tumore ebbe un enfisema polmonare. Allora aveva smesso di fumare per due o tre mesi. Il dottore in quell’occasione gli disse ‘tu le sigarette non le devi vedere nemmeno in fotografia’. Poi ha ripreso”.

Sei mesi prima del decesso un violento attacco febbrile lo ha portato in ospedale, dove ha scoperto del cancro. “Quelle due ultime settimane sono state terribili. Mi diceva: ‘chiedi al dottore che mi somministri una medicina per farmi morire perché ho troppo dolore’. Sapeva benissimo che non ce l’avrebbe fatta e stava male. Soffriva tantissimo e la morfina non aveva più alcun effetto su di lui”.

Ovcina ha chiesto al Policlinico Gemelli le cartelle cliniche di Nazzaro per poter intentare causa penale e civile.

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