G20 a Venezia, l’accordo sulla tassazione globale e gli scontri tra manifestanti e polizia
Raggiunto l'accordo dei ministri delle Finanze e Governatori sulla tassazione delle multinazionali. Nel mentre cariche della polizia contro i manifestanti
Il G20 finanze di Venezia, sotto la presidenza italiana, raggiunge un risultato definito da più parti “storico” e, all’unanimità, fa fare un balzo avanti alla riforma della fiscalità internazionale, compresa l’idea di un’aliquota del 15% per una tassa minima globale sulle multinazionali. “Si tratta di un accordo storico perché stiamo definendo le regole mondiali per le grandi aziende“, ha spiegato il padrone di casa, il ministro dell’Economia Daniele Franco, intervenendo in conferenza stampa assieme al governatore di Bankitalia Ignazio Visco alla conclusione dei lavori.
“I pilastri prevedono due norme: una che riguarda uno stanziamento dei profitti delle grandi multinazionali, quelle con fatturato sopra i 20 miliardi di euro, nei Paesi in cui operano e l’altra che riguarda un’aliquota fiscale minima per le società con almeno 750 milioni di euro di fatturato pari ad almeno il 15%”.
L’intesa “crea un terreno paritetico” a livello di concorrenza fra i paesi, ha aggiunto il governatore Visco, secondo cui i risultati raggiunti oggi dal G20 danno “complessivamente una risposta importante sulla necessità di lavorare assieme”.
G20 di Venezia, scontri tra manifestanti e polizia
Nel mentre si sono verificati scontri tra polizia e manifestanti contro il G20. Il gruppo di manifestanti è parte di circa 700 attivisti che si sono radunati nel pomeriggio alle “zattere”, sulla riva del canale della Giudecca. Un manifestante è stato arrestato, lo confermano all’Agi fonti vicine alle forze dell’ordine. Si tratterebbe di un giovane non veneziano. Diversi gli agenti e i manifestanti contusi o con ferite non gravi.
G20 di Venezia, l’accordo sulla tassazione globale
“Abbiamo raggiunto un accordo storico per un sistema fiscale internazionale più stabile e giusto“; si legge nel documento finale del G20 finanze di Venezia. I ministri delle Finanze e Governatori del G20 – si legge ancora nel comunicato – si sono accordati per “l’uso, se appropriato, di meccanismo di fissazione del prezzo delle emissioni di Co2 e incentivi“.
“Continueremo a sostenere la ripresa – dice il documento finale – evitando qualsiasi ritiro anticipato di misure di sostegno, pur rimanendo coerenti con i mandati della Banca centrale, anche in materia di stabilità dei prezzi, e preservare la stabilità finanziaria e la sostenibilità di bilancio a lungo termine e salvaguardarla dai rischi di ribasso e ricadute negative”.
“Continueremo – prosegue il documento – la nostra cooperazione internazionale per guidare l’economia globale verso una crescita forte, sostenibile, equilibrata e inclusiva. Confermiamo i nostri impegni di aprile sui tassi di cambio. Riaffermiamo l’importante ruolo di un commercio aperto ed equo basato su regole per ripristinare la crescita e la creazione di occupazione creazione e il nostro impegno a combattere il protezionismo e incoraggiare sforzi concertati per riformare il Wto“.
Una task force di Banca mondiale, Organizzazione mondiale della sanità, fondo monetario internazionale e Organizzazione mondiale del commercio per “i vaccini, le terapie e diagnosi nei Paesi in via di sviluppo” per rispondere al “bisogno urgente di essere più preparati” alle pandemie. È uno dei punti sottolienati dal G20 finanze di Venezia nel suo comunicato finale, che incarica gli esperti dei ministri delle Finanze e della Salute a “fare proposte concrete” per il meeting congiunto di ottobre. “Daremo priorità all’accelerazione della consegna dei vaccini, diagnosi e terapie” specie nei Paesi svantaggiati e daremo “risposte per reagire rapidamente a nuove varianti“.
“Orgoglioso di partecipare a una giornata storica. Accordo per una riforma della tassazione globale”. Lo scrive su twitter il Commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni.
“Abbiamo previsioni per le economie dei Paesi del G20 di un solido ‘rimbalzo’ economico, ma c’è rischio di avere una nuova pandemia”. Lo ha affermato il ministro dell’economia francese, Bruno Le Maire, incontrando i giornalisti a margine dei lavori del G20 in corso a Venezia. “Dobbiamo accelerare le vaccinazioni – ha proseguito – ovunque nel mondo. Dobbiamo essere consapevoli che c’è il rischio di varianti e di una nuova ondata. Le previsioni economiche sono molto buone, e sarebbe un peccato saltassero per la mancanza di vaccinazione”. I lavori del vertice economico sono stati definiti da Le Maire “amichevoli e concreti grazie alla presidenza italiana, che è costruttiva e professionale” ha concluso.
Le Maire ha spiegato che il prossimo passo sarà il G20 finanze di Washington a ottobre, dove “dovremo definire gli ultimissimi parametri di questa nuova architettura fiscale“: sulla quota degli utili delle multinazionali da riallocare ai Paesi dove queste effettivamente svolgono le proprie attività “il 20% non sembra abbastanza, il 30% potrebbe essere troppo, dunque la proposta francese è raggiungere un consenso al 25%”.
Quanto all’altro aspetto, quello dell’aliquota minima globale, “credo fortemente che il 15% non sia abbastanza, dobbiamo fare di più e la Francia, con alcuni partner rilevanti del G20, punta a più del 15%”. Le Maire ha confermato l’obiettivo che l’accordo globale diventi efficace al massimo entro il 2023, e che la Francia “rimuoverà la sua tassa nazionale sui servizi digitali non appena l’accordo sarà implementato a livello Ocse diventando efficace”.
Quanto alla posizione di Irlanda, Ungheria ed Estonia, “gli irlandesi non sono membri del G20 quindi ne discuteremo la prossima settimana con i tre Paesi rimanenti che ancora hanno dubbi, penso possiamo superare le difficoltà e preoccupazioni e che la spinta data dal G20 sia chiaramente decisiva”.
“Giornata produttiva quella di venerdì al G20: abbiamo fatto progressi nell’affrontare sfide globali critiche come la crisi climatica e come porre fine alla pandemia. Non vedo l’ora di continuare la conversazione questo fine settimana”. Lo scrive su Twitter la segretaria di stato americana all’economia, Janet Yellen.