Fuochi d’artificio e assembramenti a Terzigno (Napoli): è festa per il concittadino guarito dal Coronavirus
Coronavirus a Terzigno, festa per il concittadino guarito
Una bellissima notizia per gli abitanti di Terzigno, comune di circa 18mila abitanti in provincia di Napoli, quella comunicata dal sindaco Francesco Ranieri nella mattinata di ieri, mercoledì 6 maggio. C’è, infatti, il nono caso di guarigione da Coronavirus. “Il direttore Vincenzo Sangiovanni dell’ospedale Cotugno di Napoli, mi ha comunicato il nono guarito degente. Il ‘Leone’ è pronto a rientrare a casa”, annuncia il primo cittadino di Terzigno.
Il ‘Leone’ è il soprannome del presidente della società di Calcio a 5 Futsal Terzigno, Michele Annunziata, che dopo circa 50 giorni di degenza in ospedale è stato dimesso e ha potuto così riabbracciare i suoi familiari. “Non sarà questa battaglia a fermarti, da mastino quale sei tornerai sicuramente più forte. Ti aspettiamo tutti per festeggiare insieme tante altre vittorie. Sei e resterai sempre il faro di questo progetto! Tutta Terzigno è con te”, avevano scritto i cittadini sulla pagina Facebook della squadra di calcio un mese fa. Per il suo rientro a casa è stata infatti organizzata una festa con tanto di fuochi d’artificio e striscioni appesi ai balconi della palazzina in cui abita.
Festa che però ha creato qualche assembramento, attualmente vietato dalle disposizioni anticontagio. Nei video pubblicati dai residenti si nota infatti una situazione in cui la distanza di sicurezza che le autorità sanitarie caldeggiano non viene del tutto rispettata.
Nel filmato si nota anche la presenza del consigliere comunale Biagio Ferraro che noi di TPI abbiamo contatto telefonicamente per avere chiarimenti sulla vicenda. “Ero di passaggio, ma non c’è stato nessun assembramento sconvolgente. Più che altro c’erano i vicini affacciati ai balconi che poi sono scesi in strada giustamente per vedere che cosa fosse successo. Il guarito è tornato con la macchina ed è salito subito sopra. I familiari hanno festeggiato com’è giusto che sia. E’ scesa gente per strada perché è una strada abitata, niente di che”, ci spiega.
“Non ritiene quindi che ci sia stato un assembramento di persone poco a norma rispetto alla situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo”, chiediamo. “Sicuramente potevano evitare di scendere in strada però non è stato niente di eclatante. Anzi, ci siamo subito sentiti con i carabinieri, eravamo lì a controllare. Quando sono arrivati i carabinieri con il maresciallo abbiamo subito verificato, ma non c’è stato niente di così preoccupante da dovere intervenire successivamente”, risponde Ferraro.
E alla domanda sul perché sono stati fatti fuochi d’artificio ci spiega: “I fuochi sono una cosa che ha organizzato la famiglia, penso sia anche giusto dopo 50 giorni poter festeggiare una cosa così importante. Anche perché nel palazzo ci abitano molti familiari. Penso sia stato anche normale diciamo dopo che per 50 giorni uno ha rischiato la vita”.
“Quando sono arrivati i carabinieri era già finito tutto. E’ durato solo nel momento del suo arrivo. Sono scesi i vicini però non si è avvicinato nessuno. Lo salutavano da lontano. E’ stato un momento di festa giusto. Qualcuno poteva evitare di scendere in strada ma è finito tutto in pochi minuti. Infatti quando sono arrivati i carabinieri non c’era già più nessuno e con il maresciallo abbiamo verificato subito che la situazione fosse sotto controllo”, precisa il consigliere comunale di Terzigno.
Chissà se anche il governatore della Campania Vincenzo De Luca sarebbe stato d’accordo con questa festa fatta di botti e fuochi d’artificio. Il De Luca che provocatoriamente invocava il lanciafiamme contro le feste per evitare gli assembramenti nella sua regione.