Funerale di Gaia e Camilla a Roma, l’omelia del parroco: “Senso della vita non è bere o fumarsela”
Le dure parole di don Gianni Matteo Botto: "Ci sentiamo onnipotenti e poi non riusciamo a seguire le regole base della convivenza. Ci riscopriamo tutti un po' palloni gonfiati"
Funerale Gaia e Camilla, omelia del parroco: “Senso della vita non è bere”
Ha scelto parole molto dure nella sua omelia don Gianni Matteo Botto, il parroco chiamato a officiare il funerale di Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, le due ragazze di 16 anni investite e uccise a Roma dall’auto guidata da Pietro Genovese sul Corso Francia, nei pressi di Ponte Milvio, nella notte tra il 21 e il 22 dicembre 2019. La chiesa del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore, nel quartiere Fleming, è gremita di persone: familiari, amici e conoscenti.
Ieri, il gip ha convalidato l’arresto ai domiciliari per Genovese, il ragazzo di 20 anni alla guida dell’auto che ha travolto e ucciso Gaia e Camilla, giudicandolo incline a guidare dopo aver bevuto. E proprio a questo proposito il parroco ha voluto lanciare un messaggio molto chiaro.
“Siamo abituati a vivere – ha detto don Botto – tra tecnologie e innovazione. Eppure brancoliamo nel buio ed è quello su cui dobbiamo riflettere: su questa ora buia. Da giorni ci chiediamo il perché. Ci interroghiamo sull’insensatezza di quanto accaduto. Brancoliamo nel buio. Ecco quello di oggi è il grande abbraccio che diamo ai genitori di Gaia e Camilla”.
“Il senso della vita – ha continuato il parroco – lo aveva chiesto giorni fa Camilla alla sua famiglia. Ecco, magari quando sei sbronzo o sei fatto ti metti a guidare? Questa è la vita? In fondo ci sentiamo onnipotenti e poi non riusciamo a seguire le regole base della convivenza. Ci riscopriamo tutti un po’ palloni gonfiati. Il senso della vita non è bere e fumarsela”.
All’ingresso della chiesa c’è una foto di Gaia e Camilla. Nella folla tanti amici e compagni di scuola. Tutti accorsi per dare l’ultimo saluto alle due ragazze.