Donne bendate e inginocchiate che mangiano banane, polemiche per una festa in Friuli: “È sessista” | VIDEO
Friuli, alla feste degli uomini le donne mangiano banane inginocchiate
Donne, bendate e inginocchiate, che mangiano banane posizionate all’altezza della cintura degli uomini: è quanto avviene ogni anno alla “Festa degli uomini” di Monteprato di Nimis, un paese del Friuli.
La festa, organizzata dal 1977, prevede, tra falli giganti scolpiti in legno e forme di pane che riproducono un pene, anche la “Gara di mangiatrici di banane”. Che cosa accade durante questa competizione lo si può vedere in un video di una delle scorse edizioni, visibile in testa all’articolo e postato sulla pagina Facebook ufficiale dell’evento.
Alcune donne vengono fatte salire su un palco dove vengono bendate e fatte inginocchiare per poi mangiare banane rette dagli uomini all’altezza del ventre, come a simulare un rapporto orale. Al termine della prova vi è anche una premiazione.
La gara, a dir poco sessista, è salita alla ribalta della cronaca dopo che due attiviste, Valentina Moro ed Elena Tuan, hanno avviato una raccolta firme per chiedere la cancellazione della “Gara di mangiatrici di banane 2022” in programma a Monteprato di Nimis nella giornata di oggi, martedì 2 agosto.
Gli organizzatori della Festa degli uomini, dal canto loro, si difendono e giustificano quello che è un vero e proprio inno al sessismo come un fatto di “goliardia”.
“La malizia è negli occhi di chi guarda” afferma Andrea Berra, uno degli organizzatori della festa, secondo cui “se non ci fossero concorrenti non la faremmo”.
Tra coloro che si sono schierati contro la festa anche Patrick Zaki che su Twitter ha scritto: “Organizzare una “Gara di mangiatrici di banane” – aperta a sole donne – in occasione della celebrazione della festa degli uomini è del tutto inappropriato e inaccettabile. Chiedo gentilmente a tutti di firmare la petizione qui sotto per impedire che questo evento si verifichi”.
“È nostra responsabilità opporci all’oggettivazione e alla sessualizzazione delle donne su tutti i fronti – scrive ancora Zaki – non importa quanto banale possa sembrare. Ogni azione conta”.