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“Andavamo veloce, ma Chiara non usava il cellulare”: il testimone dell’incidente in cui ha perso la vita Francesco Valdiserri

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“Andavamo veloce. Poi Chiara si è accorta che avrebbe dovuto girare a destra, ha svoltato all’improvviso ed è salita sul marciapiede”: il passeggero a bordo della Suzuki Swift che ha travolto e ucciso il 18enne Francesco Valdiserri racconta la dinamica che ha portato al drammatico incidente avvenuto la sera di giovedì scorso su via Cristoforo Colombo a Roma.

Al volante c’era la sua fidanzata, la 24enne Chiara Silvestri, risultata positiva all’alcol test: per lei l’accusa è di omicidio stradale aggravato, si trova adesso agli arresti domiciliari. La sua imprudenza ha spezzato la vita di un giovane, figlio di due giornalisti del Corriere della Sera, Paola Di Caro e Luca Valdiserri. “Non sono riuscito a salvare quel ragazzo, a correggere la traiettoria dell’auto o a fermarla – aveva già detto il testimone a Repubblica – e questo pensiero mi distrugge. È successo tutto in poco tempo, frazioni di secondi”.

La vittima stava camminando in direzione della fermata dell’autobus insieme a un amico – rimasto illeso – dopo aver trascorso una serata al cinema in compagnia. Secondo i primi rilievi l’auto viaggiava a una velocità di oltre 70 chilometri orari, nonostante il limite fosse di 50. Da capire se la ragazza stesse utilizzando lo smartphone mentre era alla guida. “Chiara non stava usando il cellulare” ha comunque detto il testimone. Nei prossimi giorni verranno effettuate anche ulteriori verifiche sul veicolo, conservato in un deposito giudiziario dopo essere stato posto sotto sequestro subito dopo l’incidente.

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