Arrestato Francesco Bellomo, ex giudice che impose dress code a borsiste. Accusato anche di aver calunniato il premier Conte
Arrestato Francesco Bellomo, ex giudice che impose dress code a borsiste
Arrestato Francesco Bellomo calunniò Conte – È stato arrestato Francesco Bellomo, l’ex giudice che impose un dress code a 5 borsiste, accusato, anche di aver minacciato e calunniato il premier Giuseppe Conte.
L’ordinanza di custodia cautelare, che prevede per Bellomo gli arresti domiciliari, è stata notificata nella mattinata di martedì 9 luglio.
L’ex giudice barese del Consiglio di Stato deve rispondere dei reati, avvenuti nei corsi post universitari per la preparazione al concorso in magistratura della Scuola di Formazione Giuridica Avanzata “Diritto e Scienza” di cui Bellomo era docente e direttore scientifico, di maltrattamento nei confronti di quattro donne, tre borsiste e una ricercatrice, alle quali aveva imposto un dress code, ed estorsione aggravata ai danni di un’altra studentessa.
Francesco Bellomo calunnia Conte – Secondo quanto si legge nell’ordinanza, Bellomo sarebbe indagato per i reati di calunnia e minaccia nei confronti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
I fatti risalgono al settembre 2017, quando Conte era vicepresidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa e presidente della commissione disciplinare chiamata a pronunciarsi sulla figura di Bellomo dopo i reati che gli erano stati contestati.
Secondo quanto ricostruito dall’indagine portata avanti dal procuratore aggiunto Roberto Rossi, Bellomo aveva imposto alle borsiste un dress code per ogni occasione: “classico” per gli eventi burocratici”, “intermedio” per “corsi e convegni” ed “estremo” per “eventi mondani”.
In quest’ultimo caso, le ragazze erano obbligate a indossare una gonna molto corta oppure un vestito di analoga lunghezza. Disposizioni anche sul trucco che, come si legge sull’ordinanza, doveva essere “calcato o intermedio, preferibilmente un rossetto acceso e valorizzazione di zigomi e sopracciglia; smalto sulle mani di colore chiaro o medio (no rosso e no nero) oppure french”.
Ad alcune borsiste, inoltre, era imposto “il divieto di contrarre matrimonio”, ma anche la “fedeltà nei confronti del direttore scientifico”.
Una delle ragazze, inoltre, avrebbe confidato alla sorella di aver sottoscritto “un contratto di schiavitù sessuale”, mentre un’altra giovane sarebbe stata “punita” per aver violato gli obblighi imposti dal contratto.