La foto del generale Figliuolo, Pippo Franco e il medico dei Green pass falsi
Il Fatto Quotidiano ha pubblicato una foto che ritrae insieme Pippo Franco, il generale Figliuolo e il dottore Antonio De Luca. La foto pubblicata dal quotidiano è diventata virale in breve tempo. De Luca non è un dottore qualsiasi ma un uomo che è iscritto nel registro delle notizie di reato perché secondo i pm si sarebbe procurato falsi Green pass per sé e per due suoi congiunti. Fatto ancora da dimostrare. Avrebbe inoltre fatto da tramite per mettere in contatto il medico odontoiatra Alessandro Aveni con chi voleva procurarsi certificazioni fasulle. La foto è stata pubblicata sui social da De Luca il 16 settembre scorso.
L’odontoiatra Aveni, con studio in zona Colli Albani, è al centro dell’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo: avrebbe prodotto e firmato attestazioni false sull’avvenuta vaccinazione contro il covid ed esoneri dalla somministrazione. Le indagini sono scattate alla luce della quantità di fiale di vaccino Pfizer che aveva a disposizione e che non sarebbero bastate per vaccinare tutte le persone che hanno ricevuto il Green pass da lui.
Anche il nome di Pippo Franco, in questo caso, non è un nome qualsiasi. Il 3 novembre i carabinieri del Nas hanno sequestrato nove Green pass falsi, uno di questi appartiene proprio a Pippo Franco, comico 81enne e candidato alle scorse elezioni comunali di Roma per il centrodestra. Pippo Franco è indagato. Il suo avvocato Benedetto Giovanni Stranieri ha dichiarato: “Siamo sorpresi e increduli, Pippo Franco è estraneo a questa vicenda”.
Sull’inchiesta è intervenuto anche l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato: “Ho richiesto alla Asl di appartenenza di avviare tutte le opportune verifiche tecniche e amministrative sul medico di base odontoiatra coinvolto in una ipotesi di false attestazioni. Ovviamente – ha aggiunto D’Amato – ci auguriamo che possa dimostrare la sua estraneità ai fatti, poiché in caso contrario non potrà permanere il rapporto con il servizio sanitario regionale e sarà avviato il procedimento di sospensione con deferimento all’Ordine dei medici”.