Forza Nuova a San Lorenzo, il presidio a Roma sabato 25 maggio
È la terza volta che Forza Nuova tenta di entrare a San Lorenzo
Forza Nuova San Lorenzo – Forza Nuova torna in piazza a San Lorenzo, a Roma. Oggi, sabato 25 maggio 2019, è infatti atteso nel quartiere romano un sit-in del partito di Roberto Fiore per protestare contro la morte di Desirée Mariottini, la ragazza di 16 anni trovata morta lo scorso ottobre proprio a San Lorenzo, in un immobile abbandonato in via dei Lucani.
La manifestazione di Forza Nuova arriva a dieci giorni circa dal sit-in organizzato lo scorso 13 maggio dallo schieramento neofascista alla Sapienza di Roma per protestare contro la presenza all’ateneo di Mimmo Lucano, poi impedita da una mobilitazione antifascista.
Forza Nuova San Lorenzo – La manifestazione di San Lorenzo si tiene proprio il giorno prima delle Elezioni Europee 2019, in cui Forza Nuova concorre (ecco la lista dei candidati completa). Ma violerebbe così il vigente silenzio elettorale. Motivo per cui, infatti, il leader del partito di estrema destra Roberto Fiore è stato portato via dalla Digos mentre si recava al presidio.
L’Anpi, in concomitanza dell’appuntamento elettorale, intanto insorge sollecitando le autorità a vietare il sit-in. Secondo quanto ha scritto Fabrizio De Sanctis, presidente dell’Anpi provinciale di Roma:
“L’organizzazione neofascista Forza Nuova intende manifestare sabato 25 maggio, giorno del silenzio elettorale. La legge deve essere rispettata e fatta rispettare anzitutto da chi è istituzionalmente preposto a garantire il rispetto delle operazioni di voto, ovvero dal ministro dell’Interno. Trattasi infatti di palese, premeditata e provocatoria violazione della legge elettorale, che prescrive la pausa di riflessione per tutelare la libertà di voto da pressioni che possano in qualunque modo condizionare l’elettore fin dentro alla cabina elettorale. Gravi motivi di ordine pubblico impongono inoltre l’imposizione del divieto alla formazione detta, che si richiama direttamente alla passata dittatura fascista violando la Costituzione della Repubblica e le leggi Scelba e Mancino, che vietano la ricostituzione in qualunque forma del partito fascista e puniscono l’apologia del fascismo e del razzismo”.
Inoltre, secondo quanto appreso da fonti locali presenti sul territorio, i militanti neofascisti non avrebbero ancora ottenuto il permesso da parte della Questura per manifestare sabato a San Lorenzo.
Non solo: sabato 25 maggio è in programma anche una contromanifestazione durante tutto l’arco della giornata a San Lorenzo, proprio per contestare il sit-in di Forza Nuova a San Lorenzo. Non si conoscono gli orari precisi della manifestazione del partito di Roberto Fiore e, per questo, il gruppo d’associazioni di quartiere Libera Repubblica di San Lorenzo – tra cui comitati di quartiere, la Palestra Popolare e altri spazi sociali del quartiere romano – insieme al movimento femminista Non Una di Meno si sono dati appuntamento per le ore 10 di sabato 25 maggio in largo Talamo. La contromanifestazione toccherà poi il Communia, la “rete politica e sociale, frutto di idee e pratiche che si misurano con la crisi delle sinistre anticapitaliste in Europa e la progressiva marginalizzazione di alternative credibili”, in Viale dello Scalo S. Lorenzo, 33.
Forza Nuova San Lorenzo – È la terza volta che Forza Nuova tenta di entrare a San Lorenzo, ma Anpi e associazioni locali antifasciste promettono che i militanti di Fiore non faranno il loro ingresso nemmeno questa volta. Il primo tentativo è avvenuto il 27 ottobre scorso, proprio a pochi giorni dall’omicidio di Desirée, quando Forza Nuova provò ad accedere nel quartiere romano senza tuttavia riuscirsi: i militanti si doverono accontentare di raggiungere Porta Maggiore. Il secondo tentativo di manifestare a San Lorenzo è avvenuto dieci giorni fa circa, precisamente il 13 maggio scorso, in occasione della visita di Mimmo Lucano alla Sapienza: in quella circostanza Forza Nuova non raggiunse piazzale Aldo Moro. Ora, sabato 25 maggio, l’ultimo affondo di Forza Nuova a San Lorenzo.
“È una chiara provocazione, l’ennesimo tentativo di scandalizzare. Questa volta si tratterebbe anche di una grave violazione del silenzio elettorale, di cui il ministro dell’Interno è garante, da parte di una formazione politica che è stata nuovamente ammessa alle elezioni e andrebbe invece sciolta in base al dettato costituzionale”, ha concluso De Sanctis, presidente dell’associazione dei partigiani.