Forza Nuova sceglie una foto di Mussolini per la campagna di tesseramento in Calabria
forza nuova foto mussolini tesseramento – Una foto di Benito Mussolini e una frase: “Le radici profonde non gelano mai”. Una citazione dello scrittore inglese J.R.R. Tolkien e un’immagine del duce scelti per la campagna di Forza Nuova Calabria per il tesseramento regionale 2019.
L’immagine del duce è in bianco e nero. Il dittatore indossa un cappotto e una cravatta. Tiene una sigaretta tra le labbra e ha una bombetta in testa. È la prima volta, come ricorda Repubblica, che il partito neofascista fondato da Roberto Fiore usa esplicitamente l’immagine di Mussolini.
“Se non è questa apologia di fascismo ci domandiamo quando mai lo sia”, ha commentato l’Osservatorio democratico sulle nuove destre.
Forza Nuova è un partito neofascista di estrema destra che esiste dal 1997. Alle elezioni politiche del 2018 si era presentato alle urne insieme a Movimento Sociale-Fiamma Tricolore con il simbolo “Italia agli italiani”. Il risultato era stato un flop: sorpassata dal sovranismo della Lega, FN aveva ottenuto solo lo 0,37 per cento. Era andata male anche CasaPound, fermandosi allo 0,9 per cento.
Il partito di Roberto Fiore, di cui due sentenze della Cassazione nel 2010 e nel 2011 hanno riconosciuto la natura fascista, è stato l’autore di atti violenti e intimidatori, anche nei confronti della stampa. Uno degli ultimi casi è l’aggressione avvenuta lo scorso gennaio ai danni di un giornalista e di un fotografo dell’Espresso, accerchiati e picchiati mentre stavano realizzando un servizio sulle commemorazioni al cimitero del Verano in occasione del 71° anniversario delle morti della sezione Acca Larentia.
Tra gli ultimi fatti di cronaca, FN aveva annunciato di volere impedire che Domenico Lucano, l’ex sindaco di Riace, parlasse come ospite all’Università la Sapienza di Roma. L’ex primo cittadino era stato definito un “nemico dell’Italia” e il partito di estrema destra aveva chiesto anche la scarcerazione di Giulio Castellino e Vincenzo Nardulli, i due membri del partito finiti in carcere con l’accusa di avere aggredito i due giornalisti dell’Espresso.
La questura di Roma non aveva autorizzato il comizio di FN e gli studenti dell’Università avevano risposto organizzando un sit-in a favore dell’ex sindaco di Riace.