Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Formigli: “Basta con queste regole per i talk. Vorrei Putin in studio, ma per incalzarlo”

Immagine di copertina
Credit: ANSA/ANGELO CARCONI

Formigli: “Basta con queste regole per i talk. Vorrei Putin in studio, ma per incalzarlo”

“Avrei fatto qualche seconda domanda in più”. Anche Corrado Formigli interviene sulle polemiche seguite all’intervista di Rete 4 a Sergei Lavrov, definita “un grande colpo giornalistico”. Parlando a La Repubblica, il conduttore di PiazzaPulita si è detto contrario a tenere fuori dalle trasmissioni personalità ritenute filo putiniane, dopo l’annuncio di ieri di Enrico Mentana. “Cristiane Amanpour ha intervistato Peskov, il portavoce di Putin, e mi pare che Mentana l’abbia mandata in onda. Io in trasmissione inviterei anche Putin”.

“Lo dico da inviato di guerra”, ha spiegato Formigli, “raccontare un conflitto non è come narrare la pandemia, dove occorre affidarsi agli esperti e vaccinarsi. Se si vuole raggiungere la pace serve percorrere molte strade, anche impervie. E una pluralità di voci può aiutarci a trovarle”.

Un pluralismo minacciato dalle regole annunciate dalla Rai sulla propaganda russa. “Sono grottesche. Chi le decide? Il politico di turno? Allora sì che diventiamo come la Russia”. “Gli italiani sono scettici per natura, amano la complessità. Ci sono già così tanti giudizi a cui dobbiamo sottostare”, ha continuato. “Il pubblico, per cominciare. Poi la legge. Il codice deontologico. E infine c’è il tribunale dei social. Quattro esami ogni volta”, ha aggiunto il giornalista, che ha anche risposto alle accuse rivolte dalla politologa Nathalie Tocci a chi si sarebbe fatto influenzare dal “lento lavoro di influenza della Russia”. “Sono esterrefatto che si possa pensare che io prenda ordini dall’ambasciata russa. È da querela”, ha risposto, ricordando poi di aver invitato l’esperta quattro volte.

“Perché non è giusto sentire figure di grande valore come Slavoj Zizek, Carlo Rovelli, Toni Capuozzo o Bernardo Valli?”, ha incalzato. “Dicono che non bisognerebbe invitare Rovelli, perché non è un esperto di geopolitica. Ma la guerra riguarda tutti. E io faccio il giornalista”.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Cesara Buonamici denuncia per stalking il fratello Cesare: “Perseguitava lei e il marito”
Cronaca / Sciopero dei treni a novembre 2024: quando sarà il prossimo?
Cronaca / Napoli, bambino di 10 anni accoltella 13enne che rifiuta di consegnargli il pallone
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Cesara Buonamici denuncia per stalking il fratello Cesare: “Perseguitava lei e il marito”
Cronaca / Sciopero dei treni a novembre 2024: quando sarà il prossimo?
Cronaca / Napoli, bambino di 10 anni accoltella 13enne che rifiuta di consegnargli il pallone
Cronaca / Lecce, 26enne inala la "droga della risata" da un palloncino e muore
Cronaca / Il giallo del panino e il chirurgo bocciato al test di medicina: cosa sappiamo finora sulla morte di Margaret Spada
Cronaca / Chi era Amar Kudin, il poliziotto-rugbista di 32 anni morto nell’incidente fra due volanti a Roma
Cronaca / Roma, incidente fra due volanti: muore un poliziotto di 32 anni, feriti due colleghi e un fermato
Cronaca / Bari, tre ragazzi arrestati per l’omicidio di un clochard: “Usato come bersaglio per testare la pistola”
Cronaca / Torino, scontri con gli studenti: 15 poliziotti feriti. Meloni e Schlein condannano le violenze
Cronaca / All’aeroporto di Fiumicino una Newton Room permanente dedicata alla formazione nelle discipline scientifiche