Attilio Fontana contro Salvini: “Chiese aperte? Sono perplesso”
La questione delle chiese aperte a Pasqua, proposta da Salvini, è diventata divisiva. Fontana, fautore fin dall’inizio della linea dura per contenere il contagio, prende le distanze anche dalla richiesta del leader del suo partito Matteo Salvini di riaprire le chiese per la messa di Pasqua: “Capisco che è un giorno importante e che in questo periodo c’è bisogno di spiritualità. Quest’anno, però, prima di prendere una decisione del genere bisogna riflettere bene. Oggi sarei perplesso. Aspettiamo di vedere se i risultati nei prossimi giorni saranno in così netto miglioramento. Una decisione del genere si può prendere anche l’ultimo giorno”.
E sul tema è tornato a parlare durante il programma radiofonico “Centocittà”: riaprire le celebrazioni religiose in occasione della domenica di Pasqua, come vorrebbe il leader della Lega, Matteo Salvini? “Si tratta di un errore di comunicazione: io non emetto questo tipo di ordinanze, mi attengo a quella del Governo che dice che le chiese rimangono aperte ma senza le celebrazioni”. Così il governatore leghista della Lombardia, Attilio Fontana, ha risposto a una domanda del conduttore. “Anche volendo non posso fare niente”, ha concluso.
Il governatore della Lombardia è tornato a parlare anche delle mascherine. “Obbligatorie perché ce lo dicono gli scienziati”. Attilio Fontana spiega a Repubblica i motivi dell’ordinanza con cui ha reso obbligatoria la mascherina (o in alternativa sciarpe e foulard) per ogni cittadino della Regione Lombardia che esce di casa. Un’accusa velata al governo e al capo della Protezione civile Angelo Borrelli, che continua invece a sostenere che basta il distanziamento sociale per limitare il contagio da coronavirus.
La proposta di Salvini sulle chiese aperte a Pasqua
A nemmeno una settimana dal clamoroso momento televisivo in cui ha accennato la preghiera “Eterno riposo” durante il programma di Barbara D’Urso su Canale5, l’ex ministro è tornato a parlare di fede e Chiesa durante un intervento sul piccolo schermo, annunciando di aver inviato un appello ai vescovi per entrare nelle chiese almeno per il giorno di Pasqua, rispettando le misure di sicurezza. “Sostengo le richieste di coloro che chiedono, in maniera ordinata, composta e sanitariamente sicura, di farli entrare in chiesa. Far assistere per Pasqua, anche in tre, quattro o in cinque, alla messa di Pasqua”, ha detto Salvini.
“Si può andare dal tabaccaio perché senza sigarette non si sta, per molti è fondamentale anche la cura dell’anima oltre alla cura del corpo. Spero che si trovi il modo di avvicinare chi ci crede. C’è un appello mandato ai vescovi di poter permettere a chi crede, rispettando le distanze, con mascherine e guanti e in numero limitato, di entrare nelle chiese come si entra in numero limitato nei supermercati. La Santa Pasqua, la resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, per milioni di italiani può essere un momento di speranza da vivere”, ha concluso il leader del Carroccio.
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