Foggia, carabiniere ucciso in servizio durante un controllo
Un carabiniere è rimasto ucciso in una sparatoria nella piazza principale di Cagnano Varano, nel Foggiano. L’uomo, Vincenzo Carlo Di Gennaro, era in servizio quando è stato colpito da una raffica di proiettili. Le sue condizioni sono apparse critiche fin da subito.
Secondo le prime ricostruzioni, il maresciallo era nell’auto di servizio al momento dell’agguato, per un posto di blocco. L’uomo che ha sparato, un pregiudicato anche lui rimasto ferito, è fuggito per poi essere fermato e portato in caserma.
L’uomo che lo ha colpito è un pregiudicato di 67 anni.
I due carabinieri stavano effettuando un normale controllo quando hanno visto l’uomo, Giuseppe Papantuono, già noto alle forze dell’ordine. Gli agenti hanno intimando a Papantuono di fermarsi, ma l’uomo ha preso la pistola e ha sparato.
Il maresciallo dei Carabinieri, in servizio a Cagnano Varano, aveva 46 anni.
Insieme al maresciallo Di Gennaio c’era un collega, che ha riportato ferite al braccio e al fianco.
“Una preghiera per Vincenzo, un pensiero alla sua famiglia e ai suoi colleghi, il mio impegno perché questo assassino non esca più di galera e perché le Forze dell’Ordine lavorino sempre più sicure, protette e rispettate”, ha commentato Salvini.
“Una notizia drammatica che ci riempie il cuore di dolore. Ci stringiamo commossi ai suoi familiari e all’Arma dei Carabinieri nella loro lotta quotidiana per la sicurezza dei cittadini. Ora giustizia e impegno sempre più forte contro il crimine”, ha detto il segretario del pd Nicola Zingaretti.
“Una vita umana vale il mondo intero. E così il maresciallo maggiore Vincenzo Carlo Di Gennaro (…) morendo in servizio nella piazza di Cagnano Varano (Foggia), il paese dove lavorava presso la locale Stazione Carabinieri, è un mondo che scompare”, ha scritto su Facebook l’Arma dei Carabinieri.
“Lo ha ucciso un uomo con precedenti penali che ha estratto una pistola in occasione di un controllo e ha sparato ferendo anche un altro carabiniere, al quale vanno i nostri auguri di pronta guarigione. Il maresciallo era celibe e non lascia figli, diranno le prime note di agenzia. Ma tutti noi ne siamo orfani. I familiari, gli amici, i colleghi. Chiunque abbia a cuore la giustizia e conosca il valore della vita. Arrivederci nel cielo, Vincenzo Carlo. Il viaggio ti sia lieve”.